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In Italia ci potrebbero essere già 6 milioni di contagiati

Lo dice uno studio dell’Imperial College di Londra: in Italia sarebbe infetto quasi il 10% della popolazione. Grazie alle misure di contenimento salvate in Europa fino a 120.000 vite

In Italia ci potrebbero essere già 6 milioni di contagiati

Che i numeri del bollettino quotidiano della Protezione Civile siano del tutto sballati è ormai un mantra, che però non riesce a fermare il rito delle 18: i contagiati, i morti, i guariti, le curve. Per ora l’unità di misura è in centinaia di migliaia, in Italia. Quota sforata appena ieri. Poi arriva un report statistico realizzato da un team dell’Imperial College di Londra guidato da Neil Ferguson e Samir Bhatt e diffuso dall’Oms Collaborating Centre for Infectious Disease Modelling e dice che i veri numeri sono ben altri: in Italia ci sarebbero già 5,9 milioni di casi di Covid-19.

Non si tratta di uno studio qualunque di una fantomatica università online. Per il virologo Roberto Burioni “i ricercatori dell’Imperial College sono tra i migliori studiosi di epidemiologia al mondo”. Sono gli stessi che con un precedente studio hanno fatto cambiare radicalmente idea Boris Johnson e Donald Trump sulle misure da adottare per contenere il contagio.

Il team ha utilizzato i dati in tempo reale del Centro europeo di controllo delle malattie (Ecdc) sul numero di decessi in 11 Paesi: Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Norvegia, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito. E hanno studiato l’impatto dei provvedimenti draconiani assunti, in momenti diversi, dagli stati europei. Il lockdown ha avuto un ruolo enorme nel limitare il numero di contagi simultanei, alleggerendo la pressione sui sistemi sanitari. La stima finale dice che grazie alla chiusura sono state salvate tra le 21mila e le 120mila persone, che in condizioni diverse sarebbero morte.

Ma lo studio, calcolando a ritroso l’impatto della malattia in Europa sui dati dei decessi comunicati da ogni singolo Paese, svela anche quella che potrebbe essere una percentuale “credibile” di persone già infettate dal virus: tra l’1,88% e l’11,43% della popolazione, ovvero tra 7 e 43 milioni in tutti gli 11 paesi al 28 marzo: 2,7% nel Regno Unito, solo lo 0,41% in Germania, il 3% in Francia e addirittura 9,8% in Italia. Quasi il 10% della popolazione italiana, quasi 6 milioni di persone.

“I nostri risultati suggeriscono che interventi come il distanziamento sociale o i blocchi hanno già salvato molte vite e continueranno a salvare vite – ha spiegato Axel Gandy, della cattedra di statistica del Dipartimento di Matematica dell’Imperial College – L’impatto della pandemia è estremo ma sarebbe stato molto peggio senza gli interventi adottati. Confermali è cruciale per controllarla”.

“Anche se il bilancio delle vittime continua a salire – dice all’Adn Kronos Seth Flaxman, primo autore dell’ultimo studio – vediamo abbastanza segnali per concludere che le azioni drastiche intraprese dai governi europei hanno già salvato molte vite, riducendo il numero di nuove infezioni. Ma poiché questi interventi sono molto recenti nella maggior parte dei Paesi, e c’è un ritardo tra infezione e decesso, ci vorrà più tempo – da giorni a settimane – affinché questi effetti si riflettano sul numero di morti che si registrano ogni giorno”.

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