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Grassani: “Il Napoli è pronto a giocare a luglio, ma bisogna organizzarsi per tempo”

Il legale del Napoli a Repubblica: «Giusto il taglio degli stipendi, i calciatori potrebbero recuperare a luglio qualora ci fosse l’estensione dopo il 30 giugno»

Grassani: “Il Napoli è pronto a giocare a luglio, ma bisogna organizzarsi per tempo”
Considerando l’inarrestabile emergenza coronavirus che sta devastando l’Italia il calcio ha pensato a soluzioni alternative per poter concludere il campionato interrotto. L’ipotesi attualmente in esame sarebbe quella di giocare dopo il 30 giugno e recuperare le partite a luglio.

Uno scenario che presuppone tutta una serie di revisione degli accordi con i calciatori e deroghe per i contratti in scadenza di cui il legale del Napoli Mattia Grassani ha parlato a Repubblica partendo da una premessa

“Il Napoli è pronto a scendere in campo nel mese di luglio”

Ma per farlo ovviamente bisognerà riorganizzarsi

“Le deroghe rappresentano un passaggio obbligato  il tema è molto complesso e non riguarda soltanto la Figc e le leghe. Coinvolge tutte le associazioni di categorie, i sindacati sportivi, ma anche l’Inps e l’Inail per quanto riguarda i versamenti previdenziali”. Con ancor prima una premessa di base:

Ripartire, se si deve ripartire, non può essere però un’operazione fatta all’ultimo momento, ma deve essere attentamente studiata prima e per tempo

“Il problema va risolto già ad aprile e maggio. Un sistema lungimirante che abbia preso coscienza di questo sforamento deve interrogarsi già adesso sugli scenari. Bisogna raggiungere un protocollo d’intesa con l’assenso di tutte le parti in causa. Non possiamo ridurci all’ultimo giorno o magari tentare di risolvere la questione il 20 giugno. Oltre alla conclusione fisiologica dei campionati entro il 30 giugno, dobbiamo preparare un piano B. Se si riparte, è giusto farlo senza lasciare un’opera incompiuta. Necessaria una stabilità contrattuale di tesseramento”. 

C’è da tenere presente anche la posizione dei calciatori in scadenza che hanno già firmato con un altro club, ha spiegato Grassani, potrebbero rifiutarsi di scendere in campo oltre il 30 giugno

Grassani si è detto favorevole al taglio degli stipendi di cui si parla in questi giorni per fare fronte alla crisi economica del calcio

 “Una decurtazione sarebbe doverosa. Ogni club sta subendo dei danni economici di un certo rilievo. I calciatori devono prendere in considerazione nel periodo in cui non si sono allenati o che non hanno giocato di rinunciare alla retribuzione. Sicuramente ci sono i contratti, ma se non recito su un palcoscenico oppure se non canto non posso pretendere nulla. Sono fermi pure gli allenamenti quasi certamente fino al 4 aprile. I calciatori potrebbero recuperare a luglio, qualora ci fosse l’estensione della stagione oltre il termine del 30 giugno”. 

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