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De Luca e il coronavirus: «Siamo in guerra. Picco in Campania a metà aprile. Da Insigne 100mila euro»

Video di 45 minuti del presidente campano. Ha definito metodo terapeutico la fucilazione di un trasgressore in Cina. Ha consigliato ai giovani la lettura del Vangelo

De Luca e il coronavirus: «Siamo in guerra. Picco in Campania a metà aprile. Da Insigne 100mila euro»
Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca

Discorso di 45 minuti del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Che ha invitato i cittadini al senso di responsabilità. Ha aggiornato sui numeri – aumentati – dei contagi, ma anche degli sforzi per aumentare i posti letto in terapia intensiva, che saranno pronti per la prossima settimana, e che potranno fronteggiare un contagio dieci volte peggiore di quello attuale, in Campania. Ha detto che siamo in guerra. E che per combattere ci stiamo preparando, anche in regione.

In guerra, ha detto, non sono ammesse diserzioni. E’ necessario l’apporto di tutti i cittadini. Bisogna rispettare le prescrizioni dell’ordinanza.

Ha ripetuto che ci vuole l’esercito. Che c’è contraddizione nelle norme del Governo, perché da un lato si chiudono i negozi e dall’altro si consente di passeggiare. La passeggiata non deve essere consentita, ha detto chiaramente. E’ un’idiozia. Non si può camminare per strada senza ragione motivata da parte del cittadino. Bisogna che le forze di polizia mettano in atto le sanzioni previste. Intanto, però, ha annunciato una nuova ordinanza che chiarisce il punto e che costringerà tutti quelli trovati a circolare senza motivo a fare la quarantena per 15 giorni. Quarantena obbligatoria, con sanzioni penali gravi nel caso di violazione dell’obbligo. Perché il 90% dei cittadini ha capito che la situazione è seria, ma bisogna neutralizzare gli irresponsabili, che non devono essere messi in condizione di nuocere agli altri. A volte ha detto, sembra di avere a che fare con ragazzini alle prese con la prima comunione.

Devono essere chiusi tutti i bar, anche negli autogrill, che possono consentire solo l’utilizzo dei servizi igienici e la fornitura di carburanti.

Ha chiarito la necessità che la Campania sia solidale verso chi sta soffrendo per l’emergenza, che la regione si mostra disponibile e generosa, ma se ci bloccano un camion che porta le mascherine ordinate da una nostra Asl allora saremo pronti a fare la guerra. “Noi siamo rigorosi e seri, ma deve valere per tutti”. E ha anche aggiunto che ogni cittadino italiano deve sentirsi orgoglioso per quello che sta facendo.

De Luca ha detto che l’emergenza sarà lunga. La situazione è dura, ma siamo in grado di governarla. Il picco di contagi in Campania è previsto a metà aprile. Ben oltre quindi il 3 aprile, giorno in cui dovrebbe terminare il pacchetto emergenziale. Avremo bisogno di 150 posti letto in terapia intensiva, ma siamo pronti ad affrontare l’emergenza, poi la curva del contagio è destinata a scendere. Dobbiamo reggere per un mese e mezzo, due al massimo, se facciamo tutti il nostro dovere. Nessun medico da noi sarà costretto a scegliere chi deve vivere e chi morire, come in alcune realtà del Nord. Qui non succederà, se tutti faranno il proprio dovere.

Ha elogiato Lorenzo Insigne che ha donato 100mila euro.

Ha detto che in Cina hanno metodi pedagogico-educativi diversi, ma che con quelli hanno risolto l’emergenza. Ha ricordato la fucilazione di un cittadino che con la macchina aveva disobbedito all’ordine di restare in casa e ha definito la fucilazione metodo terapeutico. Insomma un De Luca in purezza.

Ha elogiato la riscoperta del silenzio e ha invitato i giovani a leggere il Vangelo secondo Matteo, il Discorso della montagna, Se questo è un uomo di Primo Levi e L’avventura di un povero cristiano di Ignazio Silone. Anche stare a casa può diventare un’occasione per arricchirsi, ha detto.

 

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