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Sempre José e mai senza José (speriamo)

Comunque vada, in qualunque modo, raccontatelo che a Napoli è passato per sette anni José Maria Callejon, un uomo vero

Sempre José e mai senza José (speriamo)

Quello sguardo malinconico, la faccia pulita sotto un taglio vintage anni trenta, l’occhio furbo di chi nasce ai piedi della Sierra, di chi è andaluso e dunque si porta dentro il miscuglio di quella Spagna che ha vissuto più anni degli anni, un crogiolo di suoni, odori, colori, pensieri, modi di essere e di concepire il mondo, la vita, il calcio.

José Maria Callejon è divenuto la pensilina della fermata di quel pullman che passa sempre. In sordina, timido si è preso la scena e la mente del tifoso che è in perenne ricerca di certezze. La fascia destra in ogni salsa, con ogni mezzo, in ogni spigolo, setacciata a dovere come un segugio setaccia la preda. Sempre José, mai senza José siamo stati e saremo, in una Napoli che per quanto si spenda per divenire arrabbiata e disincantata, sa sempre riconoscere la maglia sudata e tenuta a pizzichi sul petto. Il sud della Spagna è quanto di più simile ci sia a noi partenopei, a noi che guardiamo il mare e ci vediamo dentro un sacco di cose, e vediamo il campo e ci riversiamo dentro ogni benedizione.

Josè che corre, si incazza, e taglia come solo lui sa fare la schiena delle difese e traduce in calcistico il backdoor del basket. Josè messo in discussione, José che arranca, José che non si rifiuta mai nemmeno di cambiare posizione. Chi è nato prima di lui da quelle parti, scriveva “cero, lucerna, lampione o lucciola” ed in qualunque modo in questi sette anni è stata luce, cosi come declamava Garcia Lorca, il poeta che più ha ribaltato il concetto di morale da quelle parti.

Josè è faro ma anche fato, e tempo che spende il suo tempo e passa, invecchia ma lui continua a lottare e spingere finché l’azzurro non ritorna ad essere gioia. Quello sguardo malinconico, la faccia pulita sotto un taglio vintage anni trenta, e la sua numero sette che deve restare sulle sue spalle per vederlo ancora tagliare dietro come un ala del basket per sfondare la porta. Comunque vada, in qualunque modo, raccontatelo che a Napoli è passato per sette anni José Maria Callejon, un uomo vero.

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