Il nuovo tecnico granata: “Io trasmetto la mentalità, li ho guardati negli occhi e hanno voglia di eliminare i pensieri negativi”

Longo ha guardato in faccia il Torino per quattro giorni appena (“che sono pochi”), ma ha visto “negli occhi dei ragazzi la voglia di invertire il trend negativo. Le parole stanno a zero, i sorrisi fanno bene ma per mantenerli ci vanno le prestazioni”.
Il nuovo Torino “identitario”, quello che ritrova il tifo negli allenamenti Filadelfia, esordirà domani con la Samp. Ripartono le idee, oltre la crisi:
“E’ un periodo di evoluzione del calcio: si parla di calcio propositivo, di cominciare il giropalla da dietro, riconquista alta del pallone. Per me sono una sinfonia per le mie orecchie, è ciò che mi piace e che ho iniziato a fare con la mia Primavera. Ci va la fortuna di avere una squadra costruita per l’allenatore, bisogna capire cosa può fare quella squadra. Una proposta errata può non portare alla soluzione corretta: ci vuole l’intelligenza di capire la soluzione in base ai giocatori a disposizione”.
Tutti si aspettano delle novità.
“Quando si vedrà la mia mano? Non posso dare una risposta precisa, posso dire che spero di fare il più velocemente possibile. Voglio trasmettere mentalità, ma dalle risposte avute in settimana i giocatori mi hanno dimostrato che possono essere stimolati. Siamo già nel girone di ritorno, bisogna avere il dono della sintesi per entrare nella testa dei calciatori. E’ meglio non mettere troppi concetti ma sintetizzare al massimo, poi ai dettagli ci penseremo. Ho rispetto per chi c’è stato prima, non trovo corretto parlare di chi è passato. Resetto e comincio con il mio metodo: non esistono ricette magiche e metodi infallibili, noi cercheremo di alzare ogni parametro. Prediligiamo una squadra che giochi ad altissima intensità, già da questa settimana i lavori sono stati ad intensità molto alta e lavoreremo quotidianamente. È il giorno zero, prima ci ha lavorato un professionista di alto livello”.