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La Lazio teme il remake del 73, la Roma si scansò con la Juve. D’Amico: «A Napoli ci presero a sassate»

L’ultima giornata sarà la stessa di 47 anni fa. Vincenzino al Messaggero: «Non ci aspettavamo tanto impegno dai napoletani. Non credo che la Roma se la giocò»

La Lazio teme il remake del 73, la Roma si scansò con la Juve. D’Amico: «A Napoli ci presero a sassate»
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Roma è una città straordinaria. Mancano quattordici partite alla fine del campionato eppure da domenica sera – subito dopo la vittoria della Lazio sull’Inter – il dibattito verte su un solo argomento: la grande paura dei laziali per il remake del 1973 quando all’ultima giornata la Roma si scansò contro la Juventus mentre il Napoli giocò col coltello tra di denti e sconfisse la Lazio al San Paolo. La Lazio perse quello scudetto che poi vinse l’anno successivo.

Anche perché, va detto, i corsi e ricorsi storici sono inquietanti. Anche quell’anno furono tre le squadre che si giocarono lo scudetto all’ultima giornata: il Milan era in testa a 44 punti, subito dietro Lazio e Juventus a 43. I rossoneri naufragarono a Verona, il Napoli sconfisse i biancocelesti e la Roma effettivamente si scansò e regalò lo scudetto ai bianconeri che segnarono a quattro minuti dalla fine con Cuccureddu. Quest’anno il calendario dell’ultima giornata recita: Juventus-Roma (quindi il campo è invertito), Napoli-Lazio, Atalanta-Inter.

Da domenica sera la parola d’ordine dei romanisti è: “scansamose”. Oggi Il Messaggero intervista Vincenzo D’Amico che ricorda quella domenica a Napoli.

«Non eravamo partiti per competere, ma come questa Lazio qui, ci siamo trovati nella lotta e ci abbiamo provato. Lo vinse la Juve alla fine».

Si chiacchiera però molto su quell’ultima giornata.
«Ero infortunato, ma a Napoli ci accolsero con sassi al pullman, insulti di ogni genere e senza nessuna protezione al San Paolo. Una cosa fuori dal mondo. E’ nata proprio male quella partita, come se dovesse andare così per forza».

Raccontano di un Napoli molto agguerrito in quella gara.
«Eravamo più forti, loro in classifica erano tranquilli. Evidentemente uscì fuori il grande professionismo dei giocatori del Napoli. Con noi c’erano Wilson e Chinaglia ed erano amici con Juliano dai tempi dell’Internapoli, ma non si aspettavamo tanto impegno e tanta veemenza da parte dei napoletani…».

Si riferisce a Wilson che, durante l’intervallo, andò negli spogliatoi del Napoli e Iuliano disse: siete arrivati tardi…
«Non so come sono andate le cose (…). Si dice che il Napoli avesse avuto degli incentivi, ma credo che loro
si siano giocati la partita perché era giusto lo facesse».

All’Olimpico mentre voi giocavate col Napoli c’era la Roma con la Juve. Lo sa che tra i romanisti c’è chi dice che sarebbe
meglio scansarsi all’ultima giornata?
«Non posso dire che nel ’73 la Roma si scansò perché non voglio prendere denunce, non credo sia successo. Di sicuro, penso, che la Roma se la potesse giocare alla pari, io non ci credo che se la siano giocata, ma questo è un pensiero mio».

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