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Gattuso si converte al Napoli camaleonte e vince a Cagliari con merito e con perla di Mertens

Il tecnico dà prova di intelligenza, abbandona il calcio a una dimensione e lascia fuori Insigne. La squadra cresce nella partita e non subisce gol per il secondo match di fila

Gattuso si converte al Napoli camaleonte e vince a Cagliari con merito e con perla di Mertens

Il dogmatismo non abita più qui. Gattuso ha capito che è un fardello troppo pesante questo Napoli. Che invece riprende la strada del camaleonte e a Cagliari coglie una vittoria che fa morale e fiducia. Il Napoli restituisce quell’1-0 che aprì la prima delle tante crisi stagionali del Napoli. Vittoria meritata. Il Napoli ha tenuto meglio il campo. Ha saputo giocare in più modi ed è cresciuto strada facendo. Ha anche cambiato schema di gioco strada facendo. E non ha subito gol per la seconda partita consecutiva (la prima in campionato).

Il Napoli è tornato nella parte sinistra della classifica. È ottavo. La zona Champions è sempre proibitiva: meno dodici dall’Atalanta ma l’Europa League è adesso a soli due punti.

Il gol decisivo è stato siglato da Mertens che a Cagliari nacque come centravanti: segnò una tripletta. Stavolta gli è bastato un gol d’autore, un signor destro a giro, sul secondo palo. Gesto d’autore che issa Mertens a 120 gol: a una sola rete da Marek Hamsik come capocannnoniere della storia del Napoli.

Ieri Gattuso con molta enfasi ha escluso Allan («Non si allena come dico io») e oggi con meno enfasi ha fatto di nuovo accomodare Insigne in panchina. È un segnale importante: Gattuso ha cambiato idea, non è più l’allenatore convinto che questa squadra fosse nata per il 4-3-3 e un determinato tipo di calcio. Lo ha capito a sue spese: cinque sconfitte in otto partite di campionato.

Quindi fuori Insigne e Napoli, almeno nel primo tempo, nuovamente col centrocampo a quattro: 4-1-4-1 con Demme davanti alla difesa. Elmas esterno a sinistra, Fabian più nel campo insieme con Zielinski. Primo non prenderle. Anche se, va detto, strada facendo, la squadra ha preso coraggio, si è scoperta solida con gamba migliore del Cagliari che ha prevedibilmente pagato l’assenza di Nainggolan. Elmas ha giocato una bella partita, di personalità. La cerniera con lui e Fabian fa invidia a molti club in Europa.

La rete di Mertens nella ripresa è stata una rete meritata, arrivata al termine di un lungo dominio territoriale. Nel finale, il Napoli ha dato anche prova di saper rinculare, diciamo anche di saper soffrire pur se contro un Cagliari tutt’altro che memorabile.

A Gattuso vanno i complimenti per aver abbandonato la via ottusa del calcio a una dimensione. Come gli avevamo chiesto, ma lo diciamo soprattutto per lui. L’intelligenza è un pre-requisito in qualsiasi settore della vita: dal taglio e cucito al pallone. Bisogna saper adattarsi alle differenti circostanze.

Un paio di curiosità per gli odiatori del precedente allenatore. Uscito Demme, Gattuso ha schierato Fabian ed Elmas in mezzo al campo. Noi crediamo che, al di là delle dichiarazioni di facciata e dell’obbedienza alla nuova direzione impressa alla società, Gattuso si sia reso conto che gli anni non sono trascorsi invano e che il passato non ritorna. Il Napoli sta attraversando una fase nuova. Una fase di cambiamento. Che non può essere vissuta lasciandosi guidare dall’integralismo.

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