L’Europa League è a portata di mano, il resto viene avvolto nel mistero di una stagione ancora lunga, indecifrabile ma fronteggiabile che può schiudere le porte alla Champions

L’allenatore del Napoli lo ha sdoganato ieri in conferenza, “per la Champions ci siamo anche noi”, dunque adesso è lecito sognare finalmente anche per il Napoli e i suoi tifosi. Ovvio, come scrive il Corriere dello Sport, che si tratta di sogni almeno per adesso, perché l’Atalanta è a 12 punti e la Roma a 9.
Ma il Napoli è riemerso da se stesso, dalle inquietudini, ha soffocato dall’anima quell’eco stordente di una notte “brava” che Insigne ha catalogato come “un casino collettivo in cui ognuno ha le proprie colpe” e si è rimesso a fare ciò che sa: disegnare sogni, per sé e per quarantamila che l’aspettavo al San Paolo, in uno stadio che Gattuso potrà vivere a modo suo.
Il progetto del Napoli è semplice, puntare il più in alto possibile alla classifica con il ritorno al 4-3-3 di sarriana memoria, ma senza voler fare il verso al periodo della “Grande bellezza”. Ma nulla è certo
adesso s’intravede una luca che sa di speranza: l’Europa League è a portata di mano, il resto viene avvolto nel mistero di una stagione ancora lunga, indecifrabile ma fronteggiabile che può schiudere le porte alla Champions e anche quella di una riconferma garantita tra le pieghe del contratto in caso di miracolo