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Casarin: il fallo di mano di Calabria su Ronaldo si poteva fischiare

Sul CorSera scrive che si tratta di un rigore certo, come il fallo di mano di Bonucci a Verona. “Piccoli passi per riconfermare la punibilità dei gesti fuori sagoma”

Casarin: il fallo di mano di Calabria su Ronaldo si poteva fischiare

Sul Corriere della Sera Paolo Casarin scrive dei falli di mano.

Finché esisteva la regola dell’involontarietà, gli arbitri avevano quasi un’ancora di salvezza.

“Ricorso diffuso e sbrigativo nel mio passato, quasi a significare che all’arbitro era permesso punire o perdonare”.

Erano pochi i rigori, perché spesso si perdonava.

“Le aree erano teatro di un numero limitato di massime punizioni a causa di un tasso elevato di perdoni; quasi uno spazio ove il terzino si poteva difendere agevolmente. Ma oggi si grida al gol e allora anche l’area è diventata un terreno infido per chi li vuole evitare”.

All’inizio della stagione i difensori hanno protestato contro le nuove regole. Oggi giocano con le braccia dietro la schiena “quasi ad ammettere che prima l’involontarietà era una scusa”.

Si assumono “posizioni da pinguino” anche nei tiri da vicino, scrive Casarin.

“Se però Calabria apre le braccia e intercetta il pallone che Ronaldo scaglia sì da vicino ma verso una porta aperta può entrare nella testa di Valeri un invito punitivo che davanti al monitor si consolida in un rigore. Che si può ora dare e che non si può paragonare a quello dato contro Cerri a regola appena sfornata e ora cancellata da Rizzoli. Come è stato giusto punire con il rigore Bonucci, a Verona, per un mani da pallavolo. Questi ormai sono rigori certi: piccoli passi per riconfermare la punibilità dei gesti fuori sagoma. In attesa che l’Ifab tracci nuove linee di applicazione che non smontano il gioco”.

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