Rudiger e il razzismo che forse non c’era: nessuna prova di cori contro di lui
La Polizia londinese ha archiviato le indagini su Chelsea-Tottenham. Immagini visionate anche da esperti del "labiale", ma nessun accusato

Rudiger, il caso è chiuso. Non ci sono prove di cori o condotte razziste contro il difensore del Chelsea. La Polizia Metropolitana di Londra ha archiviato le indagini sull’episodio che prima di Natale aveva riportato il tema razzismo al centro della Premier. “Non ci sono prove a supporto delle accuse”, dice in un comunicato.
I fatti
Rudiger aveva protestato mimando una scimmia durante Chelsea-Tottenham. Con l’arbitro che aveva fermato il match per due minuti. Era stato appena espulso Son per una reazione sul difensore tedesco, e secondo lo stesso Rudiger dallo stadio erano partititi i soliti cori razzisti.
Dopo il match, e le dichiarazioni anti-razzismo di tutti i protagonisti (a cominciare da Mourinho), la PFA, l’assocalciatori inglese aveva chiesto e ottenuto un intervento del governo sul razzismo nel calcio inglese.
In seguito, poi, la Polizia aveva arrestato un tifoso responsabile di un altro “abuso razziale”, nello stesso match. Il tifoso razzista in questione era stato addirittura denunciato dai suoi “colleghi” supporter del Chelsea, per aver ripetutamente offeso Son Heung-min, il giocatore del Tottenham coinvolto nello scontro col difensore dei Blues.
Lo stesso Tottenham che aveva preannunciato misure drastiche contro eventuali suoi supporter colpevoli, ha pubblicato un comunicato nel quale spiega che dopo aver controllato tutte le immagini in suo possesso, e dopo aver lavorato al fianco di esperti dell’interpretazione labiale, non sono riusciti ad evidenziare nessun indizio di colpevolezza.
“Abbiamo totalmente appoggiato l’azione di Rudiger, ma in ogni caso non ci sono prove che corroborano o contraddicono le accuse. Né per noi, né per la Polizia. Siamo fieri del nostro lavoro contro il razzismo e la tolleranza zero contro ogni forma di discriminazione. Ed è per questo che abbiamo investito sul questo caso tempo e risorse. Se dovessero venire fuori nuovi indizi li investigheremo al massimo delle nostre possibilità”.
E il Chelsea ha risposto con un altro comunicato nel quale sottolineano che “come la nota del Tottenham chiarisce molto bene, la mancanza di prove non significa che non sia accaduto niente”.