Messaggero: tocca a De Laurentiis fare il primo passo per salvare il salvabile
La ferita che il Calcio Napoli si è auto-inferta non si è ancora rimarginata. La crisi è così clamorosa da non poter essere addebitata solo alle scelte tecniche di Gattuso e Ancelotti

Sul Messaggero Gianfranco Teotino scrive del terribile momento che sta vivendo il Napoli. L’ultimo ritiro è durato poco più di mezza giornata, poi Gattuso ha mandato tutti a casa dopo il faccia a faccia nello spogliatoio.
“Impossibile non sorridere sulla vicenda. Buffa, per quanto non grave. Diversa da quella dell’ammutinamento, che continua a pesare sul presente e sul futuro della squadra”.
L’inizio della fine è stato il 5 novembre, la notte dell’ammutinamento.
“La ferita che quel giorno tutto il Calcio Napoli si auto-inferse non è ancora stata minimamente rimarginata. Il ritiro ordinato da De Laurentiis in modo improprio e dopo alcune altrettanto improvvide uscite del presidente, strafottenti nei confronti di alcuni suoi dipendenti (Mertens e Callejon in particolare), il rifiuto dei giocatori di obbedire alla decisione della società, l’atteggiamento ambiguo di Ancelotti, la lite furiosa negli spogliatoi del San Paolo, le pesantissime multe inflitte a tutti i calciatori. Un insieme di lacerazioni le cui conseguenze non potevano essere sanate da un banale cambio di allenatore”.
Oggi la crisi del Napoli è così clamorosa, con la terribile posizione in classifica,
“da non poter semplicemente chiamare in causa le scelte tecniche, di modulo o di formazione, dei due allenatori. Liberi tutti di pensare che l’esperienza di Ancelotti avrebbe evitato il precipitare della crisi a questi livelli. Sarebbe però ingiusto attribuire a Gattuso (4 sconfitte in 5 partite di campionato) le responsabilità del crollo. Né si può sperare che i nuovi acquisti Demme e Lobotka, buoni centrocampisti, non certo due fenomeni, possano ribaltare la situazione”.
Non si potrà tornare alla normalità finché i calciatori non faranno pace con la società, scrive Teotino. E a fare pace deve iniziare il presidente.
“Ed è difficile immaginare che questa voglia ritorni finché non si arriverà alla pace con la società. A De Laurentiis, suo malgrado, per salvare il salvabile, tocca fare il primo passo”.