ilNapolista

Il security manager della Lazio: “Multe ai tifosi? In Italia si parla, noi abbiamo agito”

L’ex prefetto Nicolò D’Angelo al Messaggero: “Speriamo che anche le altre società ci seguano e che venga fissato giuridicamente il risarcimento danni”

Il security manager della Lazio: “Multe ai tifosi? In Italia si parla, noi abbiamo agito”

La Lazio è stato il primo club in Italia a chiedere i danni ai tifosi che, con il loro comportamento, hanno danneggiato l’immagine del club. Il presidente Lotito ha chiesto un risarcimento a quanti si erano resi colpevoli dei saluti fascisti durante Lazio-Rennes di Coppa Italia. Oggi Il Messaggero intervista il capo della security della Lazio, l’ex prefetto di Roma Nicolò D’Angelo.

«Siamo stati i primi in Italia e di questo siamo orgogliosi. Un provvedimento unico nella storia del nostro calcio. Ma voglio sottolineare che la nostra azione è per difendere la tifoseria sana. Noi rispettiamo i nostri tifosi e vogliamo difenderli. Dobbiamo tutelarli da quelle frange che invece non vogliono il bene della Lazio. E che anzi danneggiano il resto del tifo biancoceleste che è sano».

Nessun riscontro, al momento, però, da parte delle altre società calcistiche.

«Ancora no, ma siamo certi che il nostro esempio verrà seguito da tutte le altre società di serie A. I club oltre a tutelare la propria immagine devono svolgere anche un ruolo attivo facendo da barriera contro questi soggetti che puntano, con i loro atteggiamenti, solo a danneggiare lo spettacolo».

In Italia si parla tanto, ma si fa poco. La Lazio invece ha tenuto fede alla tolleranza zero promessa ai tifosi.

«Sì, spesso si parla tanto e si fa troppo poco per debellare questi fenomeni. Noi invece abbiamo dichiarato il nostro intento e abbiamo agito appena abbiamo avuto l’occasione per farlo».

Una decisione, quella del club, che mira ad essere un deterrente per il futuro.

«Non dico che chi si è macchiato del gesto del saluto romano sia un delinquente però credo fermamente che colpirli nelle tasche sia più efficace di altre misure. La speranza è che anche gli altri ci seguano e che soprattutto che venga fissato un aspetto giuridico per questi aspetti: risarcimento danni».

 

ilnapolista © riproduzione riservata