Dibattito napolista sul nuovo acquisto. “Stiamo esagerando, ha trovato la partita perfetta”. “Ha giocato benissimo, ci serviva come il pane”
“Lobotka migliore in campo”. Ma a parte la satira di qualche buontempone, Napoli-Lazio e la qualificazione alle semifinali di Coppa Italia hanno preso quasi subito un nome e un cognome: Diego Demme. Lui la novità, lui il “vertice basso” tanto atteso, lui il catalizzatore di palloni e sostanza a centrocampo. Ha finito per prendersi i riflettori pure nella serata di Insigne Capitano vincente, perché nella crisi la novità emerge salvifica. Pure se non lo è, magari. Il punto è che forse lo è davvero, oppure no. Nella festa i giudizi del popolo si spaccano.
“Demme è forte!”, “sì, ma piano a farne un santino”. Il dialogo è cominciato in redazione, e lo finiamo qui, pubblicamente. Perché il Napolista parla in faccia, anche quando è su posizioni alternative.
Mario Piccirillo: Sono tornati i tifosi al San Paolo, hanno ricominciato a cantare. E hanno ricominciato a cantare “Diegoooo Diegoooo”. Ho pregato per loro.
Ilaria Puglia: Io non li ho nemmeno ascoltati. L’unica preghiera che ho fatto è stata su Hysaj: volesse San Gennaro che arrivasse l’extraterrestre a portarlo via.
Piccirillo: E’ bastata una partita, e leggo cose tipo: “Demme mi ricorda Xavi, sono alti uguali”. Il vertice basso sta toccando vertici altissimi. Una vittoria e ora abbiamo trovato la soluzione. Mi pare esagerato, ecco.
Puglia: Per me Demme è stato il migliore in campo. Magari sarà un caso, ma dopo il giallo rimediato l’ultima volta dopo nemmeno 2 minuti e il rischio del secondo di lì a poco, avrebbe potuto essere una tragedia. Invece ha condotto la partita, gestito il centrocampo, disegnato passaggi corti e precisi, non ha avuto paura nei contrasti, ha sempre chiesto palla, ogni volta che poteva. E, soprattutto, ha mostrato un’intesa con questi sconosciuti, scoperti da poco più di una settimana, che mi ha sorpresa. Mi ha quasi emozionata. Xavi e Jorginho (ho letto paragoni anche su di lui) non c’entrano. È che ha giocato benissimo e che ci serviva come il pane. Perché vuoi rovinarmi la mattinata?
Piccirillo: Non sono cattivo, è che mi disegnano così. Un mio amico, più cattivo di me, dice che di giocatori così la Serie C è piena. Che è un Montervino dai piedi più educati. Io invece sono buono in fondo, e secondo me ha fatto un’ottima partita normale. Splendendo riflesso nel “veleno” mai visto finora. Anzi di più: si è trovato nella sua partita perfetta, secondo me. Agonistica, “arraggiata”, senza l’opzione pareggio, il tutto per tutto. Va benissimo, ci voleva. Il mio problema è che ora siamo passati dalla depressione totale all’eccitazione insensata. A farne un santino è un attimo, ma non mi pare il caso.
Puglia: La mia domanda è: ma se ancora non ne abbiamo fatto un santino, perché ti preoccupi? Vedrai, che alla prossima che sbaglia il tifoso napoletano, notoriamente di scarsa memoria, provvederà a demolirlo in tre secondi. Non facevamo una partita così da mesi, non avevamo un filtro a centrocampo da molti più mesi. Non vedo il problema. E poi Montervino a me piaceva. E, tra parentesi, mi ha sempre ricordato il Gattuso giocatore. Quindi tutto torna. Se ha trovato la partita perfetta, come dici tu, vuol dire che è fortunato. E a noi servirebbe parecchia fortuna in questo momento, altro motivo per salutarlo con gioia.
Piccirillo: A proposito di Gattuso. In conferenza stampa ha detto che Demme non faceva il capitano del Lipsia a caso. E che ha un vissuto importante. Però con ‘sta storia del vissuto deve farci pace: il vissuto da gran giocatore è negativo o positivo, a fasi alterne. Se il vissuto ce l’hanno i giocatori del Napoli è brutto, se ce l’ha quello appena arrivato è buono. Non avrò mai vissuto abbastanza per vedere un tifoso del Napoli in equilibrio. Demme è un ottimo giocatore, che ci serviva. Su questo siamo tutti d’accordo. Il fatto è che questo ce lo hanno presentato che mangia la pizza suonando il mandolino con la pummarola ‘ngoppe. Mo scopriamo che sa pure giocare a pallone. E diventa perfetto per accollarsi le aspettative di una piazza schizofrenica.
Puglia: Secondo me sei prevenuto. Proprio perché te lo hanno dipinto come uno che va in giro con la zizzona in bocca, la gigantografia del Vesuvio in camera da letto e la tazzina di caffè inchiodata nella mano destra. Ma è quello che vogliono farti credere. Magari lui se ne frega del panorama, del sole, dell’acqua salata e persino della pizza. E’ che come a te ti dipingono come cattivo, a lui lo dipingono come Pulcinella. Gattuso usa la parola “vissuto” come un intercalare, è fastidiosa. Gattuso non deve fare pace con il vissuto, ma con questo mese in cui ha scoperto di avere avuto un pacco da De Laurentiis, questo sì.
Piccirillo: Nelle infinite chat di commento post-partita (ce le abbiamo tutti, a decine) in 30 secondi si passava dal “Demme mostro” al “Politano non ci serve, vogliamo il terzino sinistro!”. Siamo un popolo basculante, per citare altri. E Demme, che dovrebbe essere il nostro uomo d’equilibrio, lo hanno già vestito coi panni del supereroe. Con la zizzona di Battipaglia in bocca, tra l’altro. Sarebbe un bel fumettone Marvel, ora che ci penso.
Puglia: Certo, a Lipsia Demme lo hanno salutato a dovere. Noi, invece, Hamsik lo abbiamo lasciato andare quasi da traditore. E se è per questo, noi manco Callejon e Mertens volevamo, erano gli scarti di altri, come Higuain. Ma non si può dire che non abbiano scritto la storia del Napoli degli ultimi anni.
Piccirillo: Se dico che Demme al tifoso appare come l’altra faccia di Insigne, me lo lasci passare? Secondo te Demme ci sarebbe andato in ritiro? Secondo me sì, fosse anche solo per distruggere tutti alla Playstation…
Puglia: Secondo me Demme è ligio e ubbidiente. Come Lobotka, che ieri è uscito prima del tempo ed è uscito col sorriso (smadonnando dentro di sé, con umiltà). Per cui, sì, ci sarebbe andato. E avrebbe fatto il suo dovere. Guarda che la sintonia che ha mostrato ieri è stata più bella dei due tocchi per passare palla. Solo uno che non crede di essere venuto qui a fare il fenomeno, ne è capace. Io lo elogerei solo per questo.
Piccirillo: Non è che ce lo stiamo facendo piacere più del dovuto perché stavamo a stecchetto emotivo? E soprattutto, ti rendi conto che dietro il nuovo idolo Demme si nasconde il pericolosissimo “gli altri sono tutti una schifezza, basta, vendiamogli pure le sorelle”?
Puglia: Due o tre di loro comunque andrebbero già mandati via, per il semplice fatto che le storie, come i cicli, finiscono e continuare per l’onda emotiva serve solo a rovinare i ricordi. Poi mi dà fastidio che parli di questo povero disgraziato come di un idolo. Non puoi basarti sulle schizofreniche chat di tifosi schizofrenici. Prendi la zizzona e mettila a tavola, e con un bicchiere di vino rosso brinda al nuovo arrivato!
Piccirillo: Domenica sera c’è la Juve. Si torna alla realtà del campionato. Faccio il guastafeste malvolentieri, qualcuno il lavoro sporco dovrà pur farlo. La zizzona però me la mangio mo, hai visto mai.