A Napoli Ibra, come Diego, doveva conquistare sul campo l’accesso al più antico e prezioso teatro d’Europa. Vista la regia (Ancelotti o Gattuso, neorealismo) ha detto no
Italo Cucci sul Corriere dello Sport prova a dare le motivazioni per cui Ibrahimovic ha scelto il Milan e non il Bologna o il Napoli.
Prima il no al Bologna nonostante l’amicizia che lo legava a Sinisa
Ibra non può rischiare la B (è già successo con la Juve…)
Poi quello al Napoli dove avrebbe ritrovato Ancelotti o Gattuso
Al San Carlo. Sarri ha lasciato al San Paolo una teatralità d’alto livello che lo ha portato prima a Londra eppoi a Torino, dove in realtà non gli hanno chiesto spettacolo, ma concretezza. Ibra, come Diego, doveva conquistare sul campo l’accesso al più antico e prezioso teatro d’Europa. Vista la regia (Ancelotti o Gattuso, neorealismo) ha detto no.
E perché allora ha accettato il secondo viaggio nel Milan?
Perché in questo Milan fa il giocatore, il maestro e – non s’offenda Pioli – l’allenatore, dosando le sue energie con intelligenza per dominare i tre campi.
Ogni squadra ha bisogno di avere un allenatore in campo oltre che quello in panchina, come lo era Maradona
La Juve aveva Barzagli e ha bisogno di recuperare Chiellini, perché Ronaldo fa l’allenatore tout court. L’Inter ha Conte e non può promuovere Handanovic perché – come si è visto – ha una testa tutta sua. La Roma i virtuosi da campo li cede, il Napoli non ha più sostituito Hamsik, e gli manca.