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Quando si sblocca, il Napoli corre. Tre punti che evitano un triste Natale

Il pareggio ha cambiato la partita. Chi giocava bene con Ancelotti, gioca bene con Gattuso. Così come il contrario. A conferma che non è questione di moduli

Quando si sblocca, il Napoli corre. Tre punti che evitano un triste Natale

Sassuolo-Napoli 1-2. Arriva la prima vittoria del Napoli di Gattuso e il Napoli ce la fa a chiudere il 2019 con un vittoria. Risultato meritato per quanto si è visto nel secondo tempo, dopo primi 45 minuti insignificanti. A svegliare il Napoli ci ha pensato Allan con un gol da centravanti. Ha ricevuto spalle alla porta al limite dell’area, si è girato e ha segnato con un potente destro a incrociare. A quel punto è cominciata un’altra partita. Il che ovviamente certifica – per chi avesse ancora dubbi – che non è un problema di preparazione fisica ma soprattutto un blocco psicologico. Da quel momento, il Napoli ha colpito una traversa con Callejon, si è visto annullare una rete (sempre a Callejon) per fuorigioco millimetrico, un pallone è stato respinto sulla linea e c’era anche un rigore. Insomma un’altra squadra. Va detto anche che il Sassuolo è calato, gli uomini di De Zerbi hanno giocato in settimana. Al 94esimo, su calcio d’angolo, è arrivato il tocco da due metri di Elmas. Una rete che quantomeno inverte il trend psicologico della squadra.

Ovviamente il Napoli ha battuto il Sassuolo non il Real Madrid. Ma bisogna guardare al presente. Un’eventuale sconfitta avrebbe fatto cadere la squadra in una crisi dagli esiti imprevedibili. Il Napoli invece adesso è di nuovo ottavo, sia pure a undici punti dalla Roma che è quarta.

Non si è visto granché, soprattutto nel primo tempo. Gattuso ha proposto Fabian in mezzo al campo nel 4-3-3 fortemente voluto da De Laurentiis nella sua operazione nostalgia. Operazione che sembra in controtendenza con quanto accede nel mondo. Guardiola non gioca più così, nemmeno De Zerbi e Sarri proprio oggi ha perso nettamente la Supercoppa contro la Lazio di Inzaghi. Anzi De Zerbi a fine a partita ha rilasciato dichiarazioni commoventi: «L’importante è l’obiettivo, la vittoria, non il bel gioco». Ora sì che è pronto per una panchina che conta. In panchina, intanto, è rimasto Mertens.

Tant’è: 4-3-3 sia. Non è questione di sistemi di gioco, non lo sarà mai. E infatti nel primo tempo il Napoli non esiste in campo. Finisce sotto 1-0 ed è un risultato che va bene agli azzurri mai propositivi. Al danno si aggiunge la beffa di aver subito un gol in stile Napoli con un taglio sul secondo palo su cui si è avventato Traorè.

La partita, come detto, l’ha cambiata Allan. A quel punto, il Napoli ha preso fiducia. E il Sassuolo è progressivamente calato. La squadra di Gattuso ha mostrato voglia di vincere. Ha sfiorato il vantaggio in più occasioni.

Adesso c’è la sosta. Al rientro, il Napoli troverà Inter in casa, Lazio fuori e poi Fiorentina e Juventus al San Paolo. Saranno queste quattro partite a dire se sarà possibile sperare nella rimonta Champions.

Al momento, non c’è grande differenza con la gestione Ancelotti. I calciatori che davano tanto con il tecnico – Allan, Di Lorenzo, Milik quando c’era – sono gli stessi che in queste due partite si sono distinti. Vale anche per gli altri. Stasera male Fabian Ruiz, così come è stato a lungo impalpabile Insigne. Il 4-3-3 non è la panacea, come avrebbe capito anche un bambino. La vittoria è sempre il miglior farmaco possibile. I problemi di questa squadra restano tutti, come peraltro ha ricordato anche Gattuso nel post-partita. Esaltarsi sarebbe un’operazione lunare. Ma tre punti acciuffati al 94esimo sono una scossa salutare. E bisogna gioirne.

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