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Niente Olimpiadi e Mondiali, la Wada squalifica la Russia per 4 anni per doping

E’ la sanzione più severa della storia della lotta al doping: gli atleti non coinvolti nello scandalo potranno gareggiare sotto una bandiera “neutrale”. La Russia giocherà comunque gli Europei di calcio del 2020

Niente Olimpiadi e Mondiali, la Wada squalifica la Russia per 4 anni per doping

La Russia è stata squalificata per 4 anni dalla Agenzia Internazionale Antidoping, la WADA. Niente Olimpiadi, niente Mondiali. Gli atleti russi che possono dimostrare di non essere stati coinvolti nello scandalo doping che ha portato alla squalifica potranno gareggiare, ma sotto bandiera neutrale, senza i colori della propria nazione.

Lo ha deciso il Comitato Esecutivo della Wada riunitosi a Losanna, con una decisione unanime. Si tratta della sanzione più severa della storia della lotta al doping.

La prova di un vero e proprio sistema di doping diffuso è stata rivelata per la prima volta dalla Wada quattro anni fa, con un rapporto in cui si affermava che almeno 643 test positivi erano stati nascosti dalle autorità. Ciò ha comportato la sospensione della Federazione russa di atletica leggera (Rusaf) e 111 singoli atleti sono stati banditi dai giochi del 2016 a Rio.

La WADA ha giudicato inadempiente la Russia per la mancanza e la manipolazione di dati su decine di atleti trovati positivi negli ultimi anni. Ha scoperto per esempio che dal database del laboratorio di Mosca sono stati eliminati elementi chiave per collegare le manipolazioni tra loro. E che il database del 2019 è sostanzialmente uguale a quello fornito nel 2015, con diversi file che potrebbero contenere analisi sospette cancellati o alterati.

Ora la Rusada (l’agenzia antidoping russa) ha 21 giorni per appellarsi contro la squalifica. In tal caso, l’appello verrà deferito al Tribunale Arbitrale per lo Sport (Cas).

La Russia (che era già stata bandita nell’atletica leggera dal 2015) potrà comunque giocare gli Europei di calcio del 2020 – San Pietroburgo è una delle città ospitanti – dal momento che l’organo di governo del calcio europeo, l’Uefa non rientra come “grande organizzazione di eventi” nei regolamenti sulle violazioni antidoping.

Gli atleti russi non coinvolti nel presunto sistema di doping russo – 168 in tutto – avevano già gareggiato come indipendenti alle Olimpiadi invernali di Pyeongchang, dopo aver vinto 33 medaglie ai precedenti Giochi di Sochi.

Linda Helleland, vicepresidente della Wada, ha dichiarato alla BBC che il squalifica non è “sufficiente”:

“Volevo sanzioni che non possono essere annacquate. Lo dobbiamo agli atleti puliti: dobbiamo attuare le sanzioni nel modo più forte possibile”.

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