La manager Dazn: “Non vogliamo il calcio patinato, il nostro è crudo, senza fronzoli”
Veronica Diquattro intervistata da La Stampa: "Cerchiamo un linguaggio diretto: l’audio del campo, anche un po’ sporco. Ora che i problemi tecnici sono stati risolti ci dedichiamo a questo"

La Stampa intervista Veronica Diquattro. Ha un passato a Spotify e Google, e ora è manager a Dazn.
«A Dazn proviamo a svecchiare l’offerta. Il nostro pubblico non è interessato alle megaproduzioni. Si può spendere meno, in modo diverso e lavorare su un prodotto più snello, fresco, vivo».
L’azienda, spiega, punta ad un calcio meno patinato.
«Cerchiamo un linguaggio diretto: l’audio del campo, anche un po’ sporco. Non è una rivoluzione, piuttosto un accento preciso. Non vogliamo il calcio patinato, il nostro è raw, crudo: senza fronzoli e ora che i problemi tecnici sono stati risolti ci dedichiamo a questo».
Dichiara che la pirateria è il principale concorrente con cui combattere:
«5 milioni di utenti sono pirati, bisogna far capire al pubblico che gli appassionati non sbirciano, si godono uno spettacolo. Due italiani su cinque fruiscono dello sport in modo illegale».
Bisogna educare i giovani
«hanno bisogno di alternative legali con prezzi accessibili. Vanno educati, come per la musica, l’ho visto succedere quando ero a Spotify. Per iniziare si punterà sempre più ai giovanissimi».
Del resto è superato il concetto di televisore, spiega.
«Non esiste più il televisore, solo lo schermo: ognuno ha il controllo dei contenuti. Non ha più senso di parlare di palinsesto, così come non ne aveva più parlare di album, ci sono le playlist. Una modalità alla “all you can eat” in cui noi dovremmo essere bravi a proporre menù personalizzate».
Su Dilettta Leotta:
«Dovevamo portare avanti elementi consolidati all’inizio. Ci stiamo piano piano muovendo verso volti e voci emergenti, in linea con il nostro marchio dinamico e innovativo».
La conduttrice è stata strappata a Sky:
«Il mercato non era pronto per una figura inedita in quel posto. E neanche noi. Lei si è messa molto in gioco. Lo apprezziamo».
La Diquattro parla degli accordi fatti con Sky, Mediaset e Discovery.
«Sono accordi di distribuzione, scelte strategiche per accelerare la riconoscibilità di cui non ci vergogniamo di certo».
Sui problemi tecnologici che ha avuto l’azienda.
«Sarebbe servito del tempo e noi ci siamo dovuti buttare in una finestra obbligata per via dei diritti appena acquisiti. In Spagna, dove a livello di infrastrutture sono molto più avanti, nessun trauma di ingresso. Il loro sistema Paese ha sostenuto la novità».
Dichiara che il 2019 è stato un primo passo per approcciarsi al calcio femminile e che a Dazn interessa tutto lo sport in cui ci sono in gioco le donne. Sul suo ruolo di donna al comando in un mondo tipicamente maschile dice:
«Mi ricordo di quando entravo alle riunioni e mi chiedevano: “Ma è sola?”. Mi prendevano per la tizia che apriva la porta al capo. Oggi succede meno. C’è il fattore età adesso. Giovanissima e donna era troppo, evidentemente. Quando entro nelle assemblee di Lega vedo diversi punti interrogativi disegnati in faccia, se si passa al pratico però mi prendono sul serio».
Non è normale, aggiunge,
«però bisogna essere pragmatici. Il calcio resta un mondo maschilista. Sta cambiando e dovrà farlo sempre più in fretta».