ilNapolista

Il Napoli torna in Italia e perde col Bologna, ora la Champions è lontanissima

Ancelotti si converte al 4-3-3, la squadra non mostra la stessa quadratura di Liverpool. In vantaggio con Llorente ma non basta. Ora la situazione è preoccupante

Il Napoli torna in Italia e perde col Bologna, ora la Champions è lontanissima

Liverpool è lontana. Lontanissima. Il Napoli è tornato ai suoi ritmi campionato. Ha perso in casa contro il Bologna. Quarta sconfitta in campionato. Gli azzurri non vincono una partita dal 23 ottobre, cioè dalla vittoria di Salisburgo. Da allora, otto partite senza vittorie. È un bilancio disastroso. Nemmeno la serata di Liverpool ha invertito il trend. A questo punto la situazione è complicata. Il più lungo filotto di partite senza vittorie del Napoli di De Laurentiis, dopo quella di Reja. A fine match, contestazione al San Paolo. E dire che il pullman degli azzurri era stato accolto con entusiasmo. Poi, però, in campo non si è visto lo stesso ardore. Il Napoli non è riuscito quasi mai ad accelerare, a intensificare il ritmo. Il Bologna non ha rubato nulla. Ha vinto non possiamo dire con merito ma ha vinto. Nel finale, annullato il gol del 2-2 a Llorente per un fuorigioco millimetrico.

Cosa è mancato oggi al Napoli? Ancelotti ha deciso di giocarsela tornando al 4-3-3. Una scelta di cui ha beneficiato Insigne ma il Napoli ha dato l’impressione di aver perso la sua quadratura dopo Liverpool. Ha riproposto i tre difensori XL più Di Lorenzo a sinistra; a centrocampo Elmas Zielinski e Fabian e davanti Insigne Lozano e Llorente. Fuori Mertens e fuori Callejon che non è mai entrato.

Rarissimi i cambi di passo. Nel primo tempo, il Napoli non ha praticamente mai impegnato Skorupski. Da segnalare soltanto un gol di Lozano in fuorigioco, bel gol su finta di Fabian Ruiz ma il messicano è effettivamente al di là di tutti. Poi un’azione di Insigne che ha percorso mezzo campo incrociando da sinistra a destra, diagonale e sulla respinta del portiere si è avventato Llorente per il tap-in decisivo.

Lo spagnolo ha dato peso all’attacco ma è stato anche molto impreciso. Come il Napoli che ha sbagliato molti, troppi appoggi. Buona la prova di Lozano che sembra sempre più in palla.  Il Bologna – senza Mihajlovic in panchina – è parso sempre vivo, pronto a ripartire. Ha lasciato negli spogliatoio Orsolini ed è rientrato con Olsen.

Il Napoli ha cominciato la ripresa più baldanzoso, ma non più quadrato. Il Napoli è parsa una squadra senza equilibrio. Insigne si è messo in luce, ha provato il gol con un coast to coast. Dopo l’1-1 del Bologna (gol di Olsen che ha colto la difesa scoperta su una respinta di Koulibaly) Ancelotti ha inserito Mertens per Elmas, è tornato al 4-4-2 che poi in realtà è stato un 4-2-4 con Fabian e Zielinski in mezzo. Il Bologna non ha mai rinunciato a ripartire. Il Napoli le sue occasioni le ha avute: Mertens destro fuori di pochissimo, Llorente che non è riuscito a deviare un cross basso di Maksimovic, e infine ancora Dries che ha gettato alle stelle uno splendido assist di Lozano.

Nel calcio sappiamo come funziona. Sansone ha castigato gli azzurri che nel finale hanno dato vita a un assalto inconcludente tranne il gol di Llorente annullato per fuorigioco.

A questo punto c’è da capire che cos’abbia questa squadra. Ancelotti ha persino cambiato modulo – e non sappiamo perché – ma è tornato il ritmo campionato. Il Napoli non ha mostrato la forza mentale della Champions. Il Bologna non è mai stato fuori dalla partita. Gli azzurri non hanno messo in campo la stessa forza agonistica di Liverpool, la stessa concentrazione. Ancora una volta il Napoli ha buttato alle ortiche l’effetto Champions. Ma adesso è difficile fare una diagnosi.

ilnapolista © riproduzione riservata