Biasin: giocatori cazzuti e gruppo compatto, ecco perché la Lazio può sognare lo scudetto

Il modello familiare di Lotito prevede che alla Lazio non si vada per mettere in risalto se stessi. L’esaltazione del singolo deve passare attraverso il gioco collettivo

una cena tra le mogli dei calciatori

Su Libero, Fabrizio Biasin si dice convinto che la Lazio possa almeno sognare di vincere lo scudetto. E comunque lottare fino alla fine. Ed elenca una serie di motivi a sostegno della tesi.

Innanzitutto è l’unica squadra che ha battuto la Juventus quest’anno. Ben due volte, ed entrambe con merito e “praticamente senza soffrire”. Secondo: non ha la rottura di scatole dell’Europa e può concentrarsi solo sul campionato. Terzo: il tecnico è lo stesso da quattro anni.

“E fa sorridere se si pensa che Inzaghi Simone, in realtà, neanche doveva sedere su codesta panchina (ci arrivò per la rinuncia in extremis del “loco” Bielsa)”.

Il quarto motivo è rappresentato dal modo di giocare.

“Gioca un gran calcio, moderno e sfacciato”.

Poi c’è Lotito, che

“ha importato e reso “credibile” il “modello-famiglia”: alla Lazio ci si viene non per mettere in risalto se stessi; l’esaltazione del singolo deve passare attraverso il gioco collettivo e bla bla bla. E il più delle volte il «bla bla bla» è stucchevole, ma alla Lazio funziona. La riprova è negli ingaggi: guadagnano tutti decisamente più di un lavacessi del McDonald, certo, ma nessuno oltre la logica”.

Il resto, e siamo al sesto punto, lo fanno i giocatori, il gruppo, la squadra.

“sono cazzuti nel senso migliore del termine. E non stiamo qui a celebrare i fenomeni (li ha già citati Pergolizzi qui sopra), semmai i rincalzi. L’altro giorno, a Riad, Sarri ha buttato dentro Douglas Costa e Ramsey, Inzaghi ha risposto con Parolo e Cataldi. Tutti hanno pensato: «Ecco, i biancocelesti sono fottuti» e invece tutt’altro, si sono esaltati ancor di più”.

Quindi sì, conclude Biasin, la Lazio può credere almeno nello scudetto. Vincerlo poi si vede.

“Brava Lazio, bravissimo Inzaghi”

Correlate