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Attenzione, il Napoli non è una squadra costruita per giocare con l’acqua alla gola

Il calcio non è una gara podistica, richiede corsa, ma anche concentrazione e organizzazione di gioco. Ora la situazione si fa più difficile

Attenzione, il Napoli non è una squadra costruita per giocare con l’acqua alla gola

Per vincere non basta la retorica machista, scrive il direttore Massimiliano Gallo.

E la retorica machista per tanti tifosi significava anche correre a più non posso, e uscire con la maglia sudata per dimostrare il massimo attaccamento alla stessa.

Purtroppo il calcio non è una gara podistica, richiede corsa, ma anche concentrazione e organizzazione di gioco. E un briciolo di pazienza. Cose in cui il Napoli sconfitto dal Parma si è dimostrato carente.

I leader di un certo opinionismo partenopeo, che in televisione e sul web strillavano dicendo che il Napoli era troppo calmo, rispecchiando il carattere del suo ex allenatore, sono serviti. Correre freneticamente non è bastato, anzi.

I gol del Parma sono nati da due svarioni dei giocatori napoletani. Forse si è trattato di due interventi sfortunati, ma c’è stata anche troppa frenesia nell’intervenire sul pallone.

Questa gara ha ricordato maledettamente quella persa con il Cagliari, origine del primo gigantesco (e indegno) processo mediatico contro Ancelotti ed il Napoli 2019-20. Quella partita non fu giocata benissimo, ma il risultato fu figlio dell’unica vera azione offensiva da parte dei sardi, nata da un netto fallo da rigore ai danni del Napoli, e dopo una sequela di tiri finiti sui pali o salvati miracolosamente dal portiere cagliaritano Olsen.

Contro il Parma invece tutto ciò non è accaduto. Tanti tiri telefonati da parte degli azzurri, e poche vere occasioni da gol. Che fanno da contraltare invece a tante occasioni nitide per il Parma. Nate da contropiedi, ma molto più limpide di quelle create dal Napoli.

Ora le cose si fanno più difficili. È indispensabile che il Napoli torni a vincere. Questa non è una squadra costruita per giocare con l’acqua alla gola. Non è una squadra che può lottare con il peso sulle spalle di una classifica deficitaria. Il Napoli è una squadra organizzata per comandare il gioco e allo stesso tempo avere la pazienza di approfittare dei momenti di calo degli avversari, ma purtroppo in certe condizioni di classifica si finisce fatalmente per diventare frenetici e impazienti. E allora la situazione potrebbe diventare ancora più drammatica se non tornano al più presto i punti pesanti.

Una situazione inimmaginabile per una squadra ricca di talento e di qualità, capace di terminare imbattuta il girone di Champions League, battendo finanche i campioni d’Europa.

Purtroppo in pochi riescono ad ammettere che nella fase più critica sono venuti a mancare troppi punti per decisioni arbitrali dubbie e discutibili. Senza che la società si facesse realmente sentire nelle sedi opportune. Cosa che ha destabilizzato una squadra che si reggeva al suo interno su equilibri labili e soprattutto grazie ai risultati.

Ma questa ormai è una storia che non conta più. Tutti i fatti che si sono susseguiti dopo Napoli-Atalanta hanno preso il sopravvento su qualsiasi altro valido motivo.

Dopo il Parma però si è capito che forse il Napoli non perdeva apposta, e non erano le multe l’origine delle sconfitte. E probabilmente i guai non erano dovuti neanche al suo vecchio allenatore.

Sperando che il nuovo riceva il massimo aiuto dalla società e dai calciatori. Perché in tutto questo Gattuso è il meno responsabile di tutti.

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