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Tutti gli errori arbitrali subiti dal Napoli

Basta ricordare lo svolgimento di alcune partite chiave di Napoli e Juventus (le stesse per entrambe), per comprendere come le decisioni arbitrali possano indirizzare una stagione, indipendentemente dalla qualità del gioco

Tutti gli errori arbitrali subiti dal Napoli

Dei guai in casa Napoli, del quasi sfascio e del tentativo di non buttare via una stagione si è detto e scritto tutto. I demeriti sono di tutti, nessuno escluso.

È bene però ribadire che la stagione azzurra è stata finora segnata da una serie di episodi arbitrali fortemente contrari. Non esiste controprova, ma la svolta in negativo della stagione è stata nel post Napoli-Atalanta, con gli azzurri defraudati di una vittoria meritatissima. Dopo quella serata le tensioni nascoste sono esplose, e nessuno ha saputo poi gestire gli eventi che si sono succeduti senza controllo.

Purtroppo sempre più tifosi del Napoli affermano che gli episodi non contano quando si gioca male, ma la storia del calcio ci dice l’esatto contrario. E basterebbe ricordare lo svolgimento di alcune partite chiave di Napoli e Juventus (le stesse per entrambe), per comprendere come le decisioni arbitrali possano indirizzare una stagione, indipendentemente dalla qualità del gioco.

Andiamo in ordine alfabetico:

ATALANTA

Il Napoli resta in vantaggio, in una partita praticamente dominata, fino al minuto 86. Ci sono almeno 3 episodi dubbi in area bergamasca. Un fallo su Callejon che sembra più dentro l’area che fuori, il fallo rugbistico su Llorente che porta al pari atalantino e un mani atalantino nel recupero (sul 2-2). Nessuno di questi episodi ha meritato il penalty, tantomeno la rivisitazione al VAR da parte dell’arbitro Giacomelli.

La Juve invece subisce l’Atalanta (22 tiri verso la porta bianconera, di cui 8 nello specchio) e resta sotto nel punteggio fino al 74’. Poi dopo il pari, passa in vantaggio  a 8 minuti dal termine grazie ad un’azione viziata da un evidente mani di Cuadrado. C’è da sottolineare che in precedenza c’era stato anche un fallo di mani in area di Emre Can non punito da Rocchi.

Che la si guardi dal punto di vista degli episodi o dell’andamento della gara, la realtà è che il Napoli ha raccolto due punti in meno e la Juventus due punti in più.

BOLOGNA

Il Napoli gioca una bruttissima partita, soprattutto dopo il pareggio rossoblù. Restano però seri dubbi sulla rete del vantaggio felsineo (fallo su Maksimovic giudicato non punibile dall’arbitro Pasqua) e soprattutto su una vistosa trattenuta in area su Manolas.

La Juventus contro il Bologna mantiene invece a lungo il controllo della gara, ma rischia tantissimo quando De Ligt tocca maldestramente il pallone con un braccio in scivolata in piena area di rigore. L’arbitro Irrati decide di non rivedere l’azione al VAR e i bianconeri se la cavano per un pelo.

Al di là degli evidenti demeriti del Napoli, agli azzurri manca un punto e la Juventus si ritrova invece con due (probabili) punti in più, visto che in caso di trasformazione del rigore da parte del Bologna non c’era più tempo per cercare di vincere la partita.

GENOA

Il Napoli gioca una partita molto fiacca, statistiche quasi dalla parte dei rossoblù. Ma pesa molto un mani in area di Lerager che salta in barriera con il braccio alto. L’arbitro Calvarese decide che il mani non è punibile e la partita termina sul pari. Il Napoli, pur giocando male, avrebbe potuto incamerare i 3 punti grazie ad un episodio fortuito.

La Juventus soffre il Genoa, il risultato non si schioda fino al 93’, quando Ronaldo cerca e trova un (probabile) contatto in area con Sanabria. La caduta è molto accentuata, ma l’arbitro non va a rivedere personalmente l’episodio al VAR.

La Juve vince soffrendo grazie all’episodio in questione e incamera 2 punti in più sul filo di lana.

Il Napoli invece, soffrendo a sua volta, si ritrova con 2 punti in meno, non vedendosi riconosciuto l’episodio da rigore che è valso i 3 punti alla Juve.

TORINO

Il Napoli gioca male, timoroso, poco volitivo e chiuso. Tira appena 3 volte nello specchio della porta granata. Ma restano serissimi dubbi su una trattenuta in area di Izzo ai danni di Ghoulam, che l’arbitro Doveri e il VAR decidono di non punire e neanche rivedere.

La Juve la scampa invece su un nettissimo fallo di mani in area di De Ligt sullo 0-0, non punito dallo stesso Doveri. I bianconeri finiranno per vincere la gara, ritrovandosi con (almeno) 2 punti in più, mentre al Napoli restano probabilmente 2 punti in meno.

Persino tralasciando altri episodi, come la trattenuta non vista su Llorente che da il via all’azione del gol del Cagliari e il mani di Vicari in Spal-Napoli, il Napoli potrebbe avere 7 punti in più (se tutti i rigori fossero stati assegnati e realizzati), e la Juventus 6-8 in meno.

I bianconeri si ritroverebbero oggi a 7-9 punti dall’Inter, con il Napoli ad appena un paio di punti dietro.

Forse i punti in più avrebbero solo mascherato una situazione critica latente in casa azzurra, o magari al contrario tante tensioni non sarebbero esplose. Questo non è dato saperlo.

Invece la Juventus, grazie ad episodi favorevoli che al Napoli non è stato concesso di usufruire, sta forse mascherando a sua volta delle criticità latenti. Basti ricordare che i bianconeri hanno vinto solo due partite su 14 con più di un gol di scarto e che sono stati costretti a rimontare per ben 4 volte lo svantaggio iniziale. Subendo già 12 reti, quasi un record per una squadra dalla difesa storicamente impenetrabile. E chissà se, grazie alla benevolenza ricevuta, non supereranno un momento che poteva essere ben peggiore. Intanto la Juventus resta in lotta per lo scudetto, mentre il Napoli è lontanissimo persino dalla zona Champions.

La cosa grottesca è che tra i tifosi partenopei si è diffusa l’idea che sia vietato reclamare e che i rigori si debbano meritare con il bel gioco. Le ipotesi di questa strana convinzione sono varie, si va dal timore di passare per vittimisti se si protesta, fino al negazionismo figlio della contestazione a squadra, allenatore e/o presidente.

Purtroppo le decisioni contrarie non sono un alibi, ma una realtà. E spesso le stagioni possono svoltare anche grazie ad episodi favorevoli. Non esiste controprova, di certo un Napoli con 7 punti in più avrebbe tutt’altra considerazione dai propri tifosi.

Ora è troppo tardi. Ma se si deve ripartire, sarà anche giusto che si dia finalmente a Cesare quel che è di Cesare. E purtroppo in questo la SSC Napoli è stata quasi assente, a parte le dichiarazioni post-Atalanta, rese però inoffensive e depotenziate dal successivo atteggiamento della proprietà.

L’allarme sarebbe dovuto scattare già dopo Firenze. Le preoccupanti dichiarazioni pubbliche (uniche in tutto questo inizio di stagione) di Nicchi contro Mertens ed il Napoli, meritavano una risposta decisa da parte dello staff societario. Senza una netta presa di posizione il Napoli rischia di vanificare i futuri tentativi di salvare la stagione. Almeno in Italia.

Perché in Europa, per fortuna, certe cose accadono molto di rado.

 

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