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Ancelotti e De Laurentiis sono tornati alle loro vite, come Redford e Streisand

Lui cercava un progetto e l’ha ritrovato all’Everton club ricco che vuole crescere. De Laurentiis ripartirà dalla cena D’Angelo dov’è atteso il colpo di spugna sulle multe

Ancelotti e De Laurentiis sono tornati alle loro vite, come Redford e Streisand

È come se il Napoli e Ancelotti non si fossero mai incontrati, scrive sul Napolista il professor Trombetti. Ed è vero. Assurdamente vero. Una di quelle relazioni contronatura, in cui – una volta terminata la passione – non si resta nemmeno più di tanto a porsi domande. Quasi come se l’altro non fosse mai esistito.

È incredibile come in pochissimo tempo il Napoli e Ancelotti siano tornati in dimensioni più abituali a loro. Il Napoli questa sera si ritroverà a cena a via Aniello Falcone. La tradizionale cena di Natale, con De Laurentiis mattatore. Per questa sera è atteso il colpo di spugne sulle multe. Un discorso, una parola, che ponga fine alla reale crisi del Napoli. Come De Laurentiis del resto ha sempre saputo. Se stasera chiuderà la vicenda, ogni minimo dubbio sarà fugato. Ha atteso l’esonero di Ancelotti per provvedere a sanare la situazione. Per rientrare nella normalità. La normalità di una grande squadra, perché il Napoli è una grande squadra. E lo dimostrerà. Ha deciso di non farlo prima. Perché prima aveva un altro obiettivo.

Del resto è tutto molto chiaro da tempo. Anche la sua postuma conversione al sarrismo è qualcosa che va al di là del bene e del male. È inutile persino arrabbiarsi. L’elogio di Insigne fotografa perfettamente la situazione. Ancelotti ha messo a nudo molte situazioni e molte persone. Tra queste c’è certamente De Laurentiis.

Lui, Ancelotti, adesso sta per cominciare una nuova avventura. I veleni napoletani, ovviamente, sono già partiti. Nessuno vuole ricordare che Ancelotti è stato esonerato. Che Ancelotti sarebbe volentieri rimasto a Napoli. Ma ha preso atto della situazione. Non ha pianto quando venne messo alla porta dal Real Madrid, ci sembrerebbe difficile che lo facesse dopo l’addio deciso da De Laurentiis. Aveva offerto la sua visione, il Napoli non l’ha seguita. Legittimamente, ci mancherebbe.

C’è però un aspetto della sua nuova avventura (all’Everton) che sfugge a troppe persone. La durata del contratto. Scadenza 2024. Ancelotti cercava un progetto. È un allenatore, un grande allenatore che ha vinto tutto. Che adesso vuole togliersi uno sfizio. Vuole costruire. Ricostruire. Voleva farlo a Napoli. Mai si sarebbe aspettato di trovare un presidente nostalgico di Sarri, pensava di trovare un presidente proiettato al nuovo.

La scelta di Ancelotti è professionalmente coraggiosa. Ovviamente non ci riferiamo all’aspetto economico. Non pochi hanno storto il naso per la sua scelta, non pochi hanno scritto di viale del tramonto. L’Everton non è un club di prima fascia. Come il Napoli, del resto. Meno del Napoli, oggi. Ma probabilmente non domani. È un club con grandi potenzialità economiche. È un club che ha un progetto: entrare nei primi sette club della Premier. È un club che da due tre anni prova a trovare un allenatore con cui programmare a lungo termine.

Forse Ancelotti ha trovato quel che cercava. Un luogo da plasmare secondo le sue idee di calcio. Non era venuto a prendere la pensione – ma va? – basta fare la comparazione tra quanto guadagnerà all’Everton e quanto guadagnava Liverpool. A Napoli si è ridotto le stipendio perché gli piaceva il progetto, gli piaceva l’idea. Poi si è scontrato con la realtà. Checché ne dicano, non se ne sarebbe andato.

Ancelotti e De Laurentiis somigliano a Robert Redford e Barbra Streisand in “Come eravamo”. Non hanno nulla in comune, eppure in qualche modo si innamorarono. Anni dopo, si incontrarono a un volantinaggio di lei con lo sguardo innamorato lo accarezza. Lo sguardo innamorato di lei, non lo ha nessuno. Anche se la fine non è stata consensuale. Lo sguardo innamorato lo hanno solo quei tifosi che avevano sperato in qualcosa che allo stato si è rivelato impossibile.

Questa sera, De Laurentiis ha organizzato la cena sociale da D’Angelo, in via Aniello Falcone. Ancelotti sarà tra Londra e Liverpool a cena coi dirigenti dell’Everton: il presidente anglo-iraniano e il ricchissimo uomo di Putin. Ciascuno è tornato nel proprio habitat. Per noi, almeno per noi del Napolista, è stata una grande occasione perduta. La speranza è che non si riveli irripetibile. Una vocina dentro ci dice che sarà proprio così. Noi speriamo che si sbagli. Di certo, la stagione del Napoli non è finita. Soprattutto se i problemi extracampo saranno eliminati.

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