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Come se Ancelotti e il Napoli non si fossero mai incontrati

Sono rapidamente diventati due estranei. Non c’è stato nemmeno l’astio finale, come invece è sempre successo con De Laurentiis

Come se Ancelotti e il Napoli non si fossero mai incontrati

Ma fu vero amore? Quello tra Ancelotti e il Napoli , intendo. E anche quello tra Ancelotti e Napoli. Non so rispondere. Certamente è impressionante però con quanta velocità Ancelotti ed il Napoli sono (ri)diventati due estranei. Quasi non si fossero mai incontrati.

Pensateci un attimo. A questo punto storia dei rapporti sembra assumere caratteristiche surreali. Appare più la recitazione di un copione scritto a tavolino che il frutto di un sentire comune. Non fu così con Mazzarri. Meno che mai con Sarri. Nelle vene dei loro rapporti con squadra e società scorreva sangue. Momenti di frizione. Discordie esplicitate.

Mi ricordo il commento, gelido e stizzito, di Mazzarri all’acquisto di Vargas, alla Pietro Aretino “scusandosi col dir non lo conosco”! O le tante frecciate di Sarri, che giocava a fare l’operaio o il Masaniello a giorni alterni.

Gli addii, poi, furono pieno di veleno. Come quasi sempre accade quando finisce una storia d’amore. Anche se furono in entrami i casi l’effetto della spinta di forti ambizioni (economiche e non) che i due tecnici valutavano di non poter realizzare all’ombra del Vesuvio.

Con Ancelotti non è stato così. Sembravano la famiglia del Mulino Bianco. Poi in pochi giorni, in poche ore tutto finito. Come se non fosse mai esistito alcun legame. Neanche una parola. Un commento. Una polemica. Un poco di astio. Nulla di nulla. Il gelo. Il tempo di un veloce incontro all’Hotel Vesuvio e già il tecnico è sull’aereo per Liverpool. Ed il presidente in panchina con Gattuso a Castelvolturno.

Sembra passata una eternità dai recitativi “Ancelotti è il nostro Ronaldo” o “campagna acquisti da 10 e lode”. Ma forse semplicemente il Napoli, Napoli ed Ancelotti non erano fatti l’uno per l’altro da nessun punto di vista.

Napoli è una città che ti addormenta o ti ferisce a morte, scriveva Raffaele La Capria. Certamente può apparire che Ancelotti non sia stato ferito. Nemmeno di striscio. E di ciò, se così fosse, non gli si potrebbe fare una colpa. Però chi può dirlo con assoluta certezza? A me piace credere che non sia così.

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