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A Bologna il tifoso milanista non è stato accoltellato per un pantaloncino

Si indaga su possibili screzi tra ultrà rossoneri padovani e i milanisti dei Nervi Tesi dovuti alla trasferta di inizio dicembre a Parma o su una lotta per il predominio della curva

A Bologna il tifoso milanista non è stato accoltellato per un pantaloncino

Repubblica Bologna ricostruisce con maggiori dettagli l’episodio che abbiamo raccontato ieri, relativo all’accoltellamento tra tifosi rossoneri dopo Bologna-Milan del weekend.

Secondo la ricostruzione delle indagini, alla base della lite ci sarebbe più del pantaloncino conteso, come emerso in un primo momento.

Tutto sarebbe cominciato con una rissa tra milanisti subito dopo la partita, scrive il quotidiano.

“Prima le botte tra ultrà rossoneri padovani e milanesi. Poi uno dei veneti ha tirato fuori un coltello e ha affondato la lama nella pancia di chi gli stava di fronte”.

A terra è rimasto un 35enne milanese, componente del gruppo “Nervi tesi”. Ad aggredirlo, un 34enne che ha tentato di scappare ma che è stato fermato dalla polizia all’uscita dello stadio.

Gli hanno trovato in tasca un coltello a serramanico con la lama di 20 centimetri, con ferite ed ecchimosi. Davanti alla Digos è rimasto in silenzio. La stessa cosa che ha deciso di fare il tifoso milanista accoltellato all’addome.

Già ieri dall’ospedale Maggiore di Bologna, dove era stato operato nella notte, è trapelato che le sue condizioni stavano migliorando.

“L’aggressore dopo una notte in questura è stato rilasciato ieri. Contro di lui resta l’accusa dei magistrati di lesioni pluriaggravate e porto illegale di coltello. Aspetterà la fine dell’indagine e il processo a piede libero. La vittima invece dovrà restare in ospedale per qualche tempo, ma i medici dicono che gli è andata bene e che se la caverà con 30 giorni di prognosi”.

I tifosi coinvolti, dunque, sono entrambi rossoneri. Uno è milanese e l’altro mantovano. Frequentano la curva da sempre, hanno diversi precedenti soprattutto per reati commessi allo stadio. Hanno anche dei daspo a carico.

Gli inquirenti ora cercano di capire perché si sia arrivati alla rissa. Sembra da escludere che il motivo della contesa sia un pantaloncino lanciato dai calciatori del Milan ai loro tifosi. La Digos lo esclude come motivo di pestaggio e coltellate.

Le piste in esame sono due.

“La prima è relativa a precedenti screzi tra i “padovani” e gli ultras milanesi dei “Nervi tesi” in occasione di una trasferta del Milan a Parma, il primo di dicembre. Anche quella domenica i due gruppi erano venuti alle mani e a prenderle era stato proprio l’accoltellatore”.

La seconda riguarda una possibile “guerra interna tra fazioni per il predominio in curva”. Un’ipotesi che però è trattata con cautela,

“perché l’accoltellatore, sia pure ultras del Milan, è ritenuto una cane sciolto all’interno della curva e non “organico” ai gruppi ultras. Per la Digos ci deve essere dell’altro, magari solo vecchi rancori. La polizia sta cercando testimoni. Contemporaneamente a Milano si cerca di acquisire informazioni negli ambienti della curva rossonera”.

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