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Vendicato Clemente Russo: il Cio boccia tutti gli arbitri della boxe di Rio 2016

Decisione storica del Comitato Olimpico: nessun riconfermato per Tokyo 2020. In Brasile fu “vittima” dei giudici anche il pugile di Marcianise

Vendicato Clemente Russo: il Cio boccia tutti gli arbitri della boxe di Rio 2016

Il Comitato Olimpico Internazionale ha bocciato e in pratica sconfessato il lavoro di tutto il pacchetto-giudici della boxe alle Olimpiadi di Rio del 2016. I 36 arbitri non saranno riconfermati per Tokyo 2020, in blocco, per “il numero di decisioni controverse prese durante il torneo di boxe olimpico”, come scrive la Bbc.

Si tratta di una decisione a suo modo storica, perché di fatto mette in dubbio anche i risultati sportivi “dubbi” della precedente Olimpiade. Anche se un’indagine della AIBA (International Boxing Association) nel 2017 non aveva riscontrato interferenze sostanziali nei risultati e aveva raccomandato che i giudici di Rio venissero reintegrati esaminando caso per caso. Il Comitato Olimpico invece ha deciso di tenere tutti a casa.

Uno dei casi più controversi riguardò proprio il pugile campano Clemente Russo, che nei quarti contro il russo Tishchenko, match che valeva già una medaglia, perse con un verdetto unanime (30-27, 29-28, 30-27) definito dalla Gazzetta dello Sport “scandaloso, che riporta ai tempi bui di quando tutto era già stato scritto”. Russo commentò così: “Anche chi non ne capisce nulla di pugilato, ha visto che avevo vinto”

A Tokyo arbitri e giudici saranno scelti da una squadra di ufficiali di gara certificati dalla AIBA , selezionati per assicurare criteri di giudizio coerenti.

“L’obiettivo principale della task force del Comitato Olimpico è di assicurare il completamento degli eventi sportivi mettendo i pugili al primo posto, con trasperenza, credibilità e fair play”,

ha detto il capo della task force Morinari Watanabe.

 

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