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Il Napoli si è smarrito. Non vince da Salisburgo. 0-0 col Genoa tra i fischi del San Paolo

Tanta apparente buona volontà e poco più. Nessuna fiammata. Molti errori, anche inspiegabili. Forse la peggior partita della stagione. Adesso tutto può succedere

Il Napoli si è smarrito. Non vince da Salisburgo. 0-0 col Genoa tra i fischi del San Paolo

Finisce tra i fischi. I calciatori restano in campo e provano a salutare ma vengono travolti dai fischi. Ancelotti entra negli spogliatoio subito dopo il fischio finale. Il clima è quello che è. Si alza il classico coro: “Andate a lavorare”.  Il Napoli pareggia anche col Genoa: 0-0 al San Paolo. Fino a questa sera il Genoa aveva conquistato un solo punto in trasferta. Il Napoli non vince dalla serata di Salisburgo: 23 ottobre.Dopodiché pareggio con la Spal, pareggio con l’Atalanta, sconfitta a Roma, pareggio con il Salisburgo in Champions con conseguente pasticcio e stasera nuovo pareggio.

Il Napoli si è smarrito. C’è poco da dire. C’è da prenderne dolorosamente atto. Che cosa sia accaduto, probabilmente resterà un mistero. Fatto sta che la squadra di Ancelotti è l’ombra della formazione che ha messo sotto il Liverpool, che ha sfoderato una prestazione convincente contro l’Atalanta. Questa sera non ci sono state nemmeno le fiammate dell’Olimpico. Nessun palo. Una pressione più o meno sterile. Ma senza furore. Senza quelle accelerazioni che ti consentono di superare l’avversario e metterlo al tappeto. A voler essere maliziosi, il messaggio dei calciatori è stato evidente.

Gli azzurri hanno anche rischiato nella ripresa: c’è voluto un salvataggio di Koulibaly sulla linea per evitare il peggio.

Il Napoli la buona volontà ce l’ha messa. O meglio, una apparente buona volontà. Poco, troppo poco per una squadra che ha battuto il Liverpool, che è abbondantemente in corsa per la qualificazione in Champions e che ha cominciato il campionato con ben altre ambizioni. Paradossalmente la buona volontà, anche quella apparente, rende il quadro ancora più fosco. In questi casi si gioca col sangue agli occhi per mostrare che la squadra è viva.

Il Napoli stasera ha perso altro terreno. Ovviamente la squadra è condizionata da tutto quel che è successo in settimana. L’autolesionismo si paga. Lo paghi in termini di consapevolezza, di autostima. Ma non è solo questo. C’è dell’altro. Questo Napoli è una squadra che ha bisogno di una cura, è una squadra timorosa. Nessuno ha rischiato la giocata. Molti, moltissimi gli errori di precisione. Anche da parte di quei giocatori da cui non te lo aspetti mia. Come Fabian stasera irriconoscibile, o anche Mertens. Errori strani per giocatori molto più scarsi.

Il pochissimo del Napoli è andato a sbattere sul muro del Genoa di Thiago Motta. A dirla tutta, però, il portiere Radu ha compiuto due sole vere parate: nel primo tempo su tiro da fuori di Zielinski il migliore del Napoli, l’unico che sembra aver trovato un suo assetto e una sua continuità. . E nel finale su colpo di testa di Elmas.

Stasera  deludente Insigne, molto, ma anche Lozano che dopo l a fiammata di coppa è tornato nella sua grigia normalità. Ancelotti le ha provate più o meno tutte. Ha messo dentro anche Llorente. Forse si può recriminare per un fallo di mani su una punizione di Mertens. Ma ormai dopo tutto quello che è successo, non si può più parlare degli arbitri.

Ora ci sarà la sosta. E a questo punto, tutto può succedere.

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