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Lozano è sempre meno oggetto misterioso

Arriba arriba. Secondo gol consecutivo per il messicano voluto da Ancelotti. È meno un corpo estraneo nella manovra del Napoli.

Lozano è sempre meno oggetto misterioso

Arriba arriba. El Chucky. Non ancora col passo di Speedy Gonzales, ma Hirving Lozano è sempre meno un oggetto misterioso di questo Napoli. A conferma – l’ennesima – che se il club avesse ascoltato di più Ancelotti in sede di mercato, sarebbe stato meglio. “Chi nun tene coraggio, nun se cocca ch’ ‘e femmene belle” recita un vecchio adagio.

Ieri, Lozano ha segnato il suo secondo gol consecutivo. Personale e del Napoli. Dopo quello, decisivo, a Napoli contro il Salisburgo. Anche in questa occasione c’è stata una compartecipazione non sappiamo quanto volontaria di Lorenzo Insegne. Allora fu un innocuo passaggio che il messicano convertì in oro con uno splendido rasoterra; ieri, un colpo del capitano finito sulla traversa ed è stato bravo Lozano, di testa, a prendere in contropiede Donnarumma.

I gol sono diventati tre. Non una cifra da impazzire, ma tre gol tutti diversi: due in area (il primo, fu quello a Torino contro la Juventus) e uno da fuori.

Quel che però rende fiduciosi, è il comportamento di Lozano in campo. Non è più un corpo estraneo. Anche se resistono i “cattivi pensieri” sulla scarsa partecipazione dei compagni alle sue esultanze. È accaduto contro il Salisburgo in Champions e poi ieri a Milano. Ciononostante, il messicano è decisamente più presente nel gioco del Napoli. Ieri ha segnato, è stato colui il quale ha aperto la difesa del Milan quando Allan ha messo Insigne da solo davanti a Donnarumma. Aperta parentesi: ma come pensava di segnare Lorenzo con quel tiro blando rasoterra a un metro e mezzo dal gigante della Nazionale? E, ancora, è stato lui nella ripresa a puntare la porta con un’accelerazione fermata con una entrata perfetta da Musacchio.

Lozano non è più l’oggetto misterioso su cui, come al solito, si è accanito parte dell’ambiente. Ancelotti gli ha concesso fiducia, come deve fare un allenatore degno di questo nome. Lui lo ha voluto a Napoli. E il messicano – che non è certo un ragazzino – si è ritrovato anche in un ambiente non facile. Ancelotti lo ha sempre schierato titolare in Champions, e crediamo che lo farà anche mercoledì. E lo ha spesso schierato punta centrale. In questa posizione ha segnato contro il Milan. Il messicano può giocare in ogni ruolo dell’attacco. Molto probabilmente, nelle idee di Ancelotti, sarebbe dovuto essere il partner di Milik che però continua a lottare con i suoi malanni.

Nel clima plumbeo che avvolge il Napoli, la crescita di Lozano è una di quelle notizie da mettere in evidenza. Così come la maturazione di Maksimovic, la ripresa di Allan. Non c’è solo buio nel Napoli. Purtroppo adesso sembra così, ma segnali positivi ce ne sono.

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