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L’assessora Galimberti: «A Milano mai chiuse le scuole per allerta meteo»

«L’ultima eccezione fu in occasione della grande nevicata del 2006. Quando la Protezione civile emette l’allerta, scatta il piano per gestire l’emergenza»

L’assessora Galimberti: «A Milano mai chiuse le scuole per allerta meteo»

A Milano di nebbia ce n’è sempre meno, è rimasta un luogo comune. Ma piove, tanto. E nevica, anche tantissimo. A volte c’è vento. Come a Napoli. Eppure a Milano le scuole, in via preventiva, non chiudono mai.

Anche sulla scrivania del sindaco Beppe Sala arrivano le allerte della Protezione Civile, con i colori a scandire la possibile emergenza. Ma a Palazzo Marino non hanno bisogno di chiudersi in “situation room” per ore, ogni volta. Semplicemente perché le scuole restano aperte. Chiudono, se è il caso, dopo. Per riparare i danni degli eventi inattesi. E lo fanno in maniera chirurgica, non a tappeto. Ne abbiamo parlato con l’assessora all’Educazione e Istruzione del Comune di Milano, Laura Galimberti.

“Durante l’ultima ondata di maltempo a Milano sono state chiuse cinque scuole per allagamenti. La pioggia è caduta in quantità eccezionali, in tempi brevi, durante il weekend quando gli edifici erano chiusi. Ha causato danni interni ad alcune strutture, di cui poi si sono accorte le responsabili il lunedì mattina. Abbiamo avvisato la mattina stessa i genitori e si è prontamente intervenuti per permettere il rientro a tutti i bambini entro la stessa settimana”.

Per capire: l’anno scorso in quante occasioni le scuole son rimaste chiuse per allerta meteo, in via preventiva? Si chiude per la pioggia? Per la neve? O anche per il vento?

“Non è mai capitato lo scorso anno che si chiudessero le scuole per allerta meteo. In realtà, risalendo con la memoria agli anni passati credo che l’ultima volta sia stata in occasione della grande nevicata del 2006”.

A Milano si usano delle soluzioni “intermedie”? Ad esempio chiusure selettive per zone… O ci si organizza in altre maniere? Sarà capitata in tutti questi anni un’allerta meteo arancione che mettesse in allarme il Comune…

“Quando la Protezione Civile emette l’allerta (gialla o arancione che sia) si attiva il Centro Operativo Comunale (Coc) che, a seconda delle previsioni, pianifica le azioni preventive. In caso di pioggia per far fronte a eventuali esondazioni di Seveso e Lambro. In caso di neve e o ghiaccio per il preposizionamento dei camion spargisale di Amsa, dotati di attrezzatura per la lamatura della neve dalle strade. Il Comune invita poi gli amministratori condominiali e i proprietari di attività commerciali a spargere sale sui marciapiedi. Qui da noi lo sgombero della neve dai marciapiedi antistanti gli stabili privati compete ai proprietari degli stessi immobili. Il Coc, che resta attivo durante tutta “l’emergenza” per monitorare e coordinare le attività, è composto dalle direzioni Mobilità e Ambiente, Sicurezza, Polizia Locale e Protezione Civile, Amsa, Atm, ed MM (le partecipate di ambiente, trasporti e acqua).

– de Magistris dice che la scelta di chiudere le scuole non viene presa facendo “testa o croce”, e che le previsioni della Protezione civile a volte prefigurano “scenari catastrofici”. Non crede che ci sia un grosso problema di presa di responsabilità da parte delle amministrazioni comunali? Che ormai si governi in maniera “difensiva”?

“Non conosco la situazione specifica degli edifici scolastici di Napoli e non posso dunque esprimermi in merito. Certo è che se si ravvisa un pericolo per i bambini e i ragazzi che le frequentano io credo che la loro sicurezza debba venire prima di ogni cosa”.

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