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Erdogan attacca l’Uefa: “Turchia vittima di un linciaggio per il saluto militare”

L’Uefa il 15 ottobre scorso aveva aperto un’inchiesta disciplinare per il saluto militare esibito dai giocatori della nazionale nelle partite contro Albania e Francia

Erdogan attacca l’Uefa: “Turchia vittima di un linciaggio per il saluto militare”

E’ passato quasi un mese da quando il mondo dello sport europeo urlò a gran voce la richiesta di togliere alla Turchia la finale di Champions League, che si giocherà ad Istanbul il 30 maggio dell’anno prossimo. Si giocherà, senza condizionale. Perché dopo le petizioni, la lettera del ministro dello Sport italiano al presidente dell’Uefa Alexander Ceferin, e unanime levata di scudi, nulla è cambiato.

La Turchia esattamente lo scorso 9 ottobre, un mese fa appunto, ha invaso la Siria del NordEst, il Rojava, e lanciato un’offensiva militare contro l’etnia curda. L’indignazione internazionale ha bruciato il cerino in una manciata di giorni, poi è calato il solito silenzio fumoso che avvolge le grandi tragedie internazionali quando l’obiettivo si sposta altrove.

Ora, passata la mareggiata mediatica, è il Presidente turco Erdogan che va al contrattacco. A testa bassa contro l’Uefa, portando sul piano sportivo l’atteggiamento di forza che usa contro l’Europa in generale. L’Uefa il 15 ottobre scorso aveva aperto un’inchiesta disciplinare sulla federcalcio turca, per il saluto militare esibito dai giocatori della nazionale nelle partite contro Albania e Francia, valide per le qualificazioni a Euro 2020.

Il sultano se l’è legata al dito. L’inchiesta, per Erdogan è “discriminatoria e ingiusta”. “Perché è un diritto naturale dei nostri sportivi salutare i soldati dopo una vittoria. Gli sportivi che rappresentano il nostro Paese all’estero sono soggetti a una campagna di linciaggio”.

“Linciaggio”, ha usato esattamente questa parola. Davanti ad una platea – il mondo – che aveva da poco digerito e dimenticato le centinaia di video di piccoli e grandi crimini di guerra che arrivano ogni giorno dal fronte siriano. Compreso l’omicidio dell’attivista curda Hevrin Khalaf.

L’Uefa per Erdogan è colpevole di aver usato un “approccio politico verso la nostra nazionale e i club”. Dichiarazioni che hanno lo scontato obiettivo di rintuzzare sul nascere una possibile penalizzazione inflitta alla Turchia, in questo momento prima a pari punti con la Francia nel girone H delle qualificazioni, e che la prossima settimana contro l’Islanda potrebbe conquistare il pass per Euro 2020.

La Uefa ha incaricato un ispettore di indagare per “comportamento di potenziale provocazione politica”, cosa vietata dalle norme. Ma Erdogan sa di muoversi in un contesto diplomatico che gli garantisce impunità. Anche a livello sportivo.

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