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Se non segni, non vinci. Napoli, remake della scorsa Champions: Genk come la Stella Rossa

Il Napoli non domina ma spreca troppo: tre legni, un salvataggio sulla linea. Due errori di Milik. Con gli ingressi di Mertens e Llorente, non ha più tirato in porta.

Se non segni, non vinci. Napoli, remake della scorsa Champions: Genk come la Stella Rossa

Genk-Napoli 0-0. Come lo scorso anno Stella Rossa-Napoli 0-0. E come lo scorso anno, la Champions è tutta da giocare. Alla fine il calcio è un gioco semplice: se non segni, non vinci. Il Napoli non ha dominato la partita come il 6-2 del Salisburgo sui belgi avrebbe lasciato ipotizzare ma le sue occasioni per vincere le ha avute eccome. Le ha divorate tutte. Soprattuto con Milik ma non solo. Gli azzurri hanno giocato meglio nel primo tempo che nella ripresa quando il forcing è stato solo sperato ma non è mai avvenuto. Gli ingressi in campo di Mertens e Llorente si sono rivelati inutili. Lo spagnolo è più o meno giustificato, il belga non ha inciso. L’unico aspetto positivo è che il suo ingresso in campo ha rivitalizzato Lozano fin lì un fantasma. Mertens ha giocato sulla fascia, forse troppo tempo. Partendo dall’esterno, il messicano ha reso di più. Nel primo tempo, è stato in maniera preoccupante fuori dal gioco.  

Ancelotti ha lasciato fuori Insigne che è finito addirittura in tribuna, Ha schierato la mediana che probabilmente preferisce, con tre centrocampisti – Allan Elmas e Fabian – più Callejon. Avanti la coppia inedita Milik e Lozano.

Il Napoli non ha mai dominato la partita. Anzi, quando ha schiacciato gli avversari, ossia negli ultimi 25 minuti, non si è mai reso pericoloso. L’ultimo tiro in porta degno di nota è stato scoccato prima dell’ingresso di Mertens, al 57esimo, con un cross basso di Fabian che ha liberato Callejon davanti al portiere. Lo spagnolo avrebbe potuto segnare oppure appoggiare al centro al solissimo Lozano. E invece ha tirato fuori. La partita, di fatto, è finita qui.

Nel primo tempo, il Napoli ha colpito due traverse con Milik e un palo con Callejon. La prima al quarto d’ora: cross dalla sinistra, pasticcio di un difensore che ha tolto la palla la portiere, destro di Callejon che viene deviato sul palo dal portiere e poi doppio intervento di Milik, il secondo – da terra – colpisce la parte alta della traversa. Pochi minuti dopo, su cross bucato dalla, Milik avrebbe dovuto schiacciare e invece di testa ancora una volta ha colpito la parte superiore della traversa. Al 37esimo, invece, il Genk ha salvato sulla linea su tiro a colpo sicuro di Koulibaly e sul cross successivo Milik non è riuscito a segnare da due metri: ha colpito alto di testa.

Il Napoli non ha dominato gli avversari che, quando hanno potuto, sono ripartiti e hanno anche messo un po’ di pressione al Napoli. Nulla di clamoroso ma nel primo tempo Meret due interventi di media difficoltà ha dovuto compierli. Nella ripresa, il figlio di Hagi ha avuto una buona chance grazie a una scivolata di Allan. Il brasiliano ha perso molti, troppi palloni. Al Napoli è mancata la convinzione di essere superiori, la forza di fare la partita. Troppi errori di imprecisione e a un certo è come se fosse comparso anche un po’ di braccino. E poi sono mancate le accelerazioni, è mancato il cambio di passo. E quindi il Napoli ha finito con l’impantanarsi.

Il Napoli è uscito maluccio da questa trasferta in Belgio. Ha pareggiato proprio come lo scorso anno a Belgrado. La corsa Champions è comunque lunga e il Napoli è in testa alla classifica del girone.

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