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Il Napoli ritrova il copione di Ancelotti: 2-0 alla Sampdoria. Mertens è il divo, Elmas impressiona

Due gol e una traversa per il belga. Nel primo tempo, due parate decisive di Meret. La ripresa è un monologo. Llorente entra e serve l’assist del 2-0. Uno stop d’autore di Lozano

Il Napoli ritrova il copione di Ancelotti: 2-0 alla Sampdoria. Mertens è il divo, Elmas impressiona

Le partite semplici non esistono. Ma nel giorno del battesimo del nuovo stadio San Paolo, il Napoli di Ancelotti non vuole sfigurare. E sfodera una prestazione che cresce col passare dei minuti e col progressivo affievolirsi della Sampdoria targata Di Francesco (alla terza sconfitta in tre partite). Il Napoli vince 2-0. Con doppietta di Dries Mertens: una rete per tempo. Entrambe da centravanti d’area. La prima su cross basso di Di Lorenzo; la seconda servita su un piatto d’argento da Fernando Llorente entrato in campo da un paio di minuti.

Come annunciato, Ancelotti (ammonito nel primo tempo) mette mano al turn over. Lascia a riposo Manolas, Allan, Insigne. E arruola tra i titolari Maksimovic, Elmas e Lozano. Gli azzurri regalano sprazzi del gioco voluto dall’allenatore: cambi di gioco, accelerazioni, pressing alto. Il secondo tempo è una recita a senso unico. Il primo tempo, invece, è partita vera.

La prima parata importante è di Meret che da terra oppone la manona al tiro ravvicinato di Ferrari su azione di calcio d’angolo. Maksimovic si becca il cartellino giallo per fallo su Quagliarella. Poi, però, all’improvviso, il Napoli ricorda di essere un cobra. Rimessa laterale sulla tre quarti sinistra, palla rapidamente a destra, cross di Di Lorenzo per Mertens e palla scaraventata di destro (da Mertens) alle spalle di Audero. Uno a zero.

Sembra il preludio di uno show. Elmas a centrocampo impressiona per controllo di palla, solidità, visione. Una sola macchia: un mancato controllo che lascia Rigoni da solo davanti a Meret che compie la seconda parata importante della giornata. Se la partita adesso viene commentata quasi come una passeggiata, buona parte del merito va assegnata al portiere friulano. L’intervento in uscita di Merte chiude quattro minuti ad altissima intensità del Napoli, in cui la squadra colpisce la traversa ancora con Mertens, sfiora la rete con Elmas e Lozano. A un certo punto si rivede il Napoli sprecone dello scorso anno. Il messicano mostra lampi del suo repertorio, tra cui uno stop in corsa su pallone che scende a candela: il San Paolo si stropiccia gli occhi. La Sampdoria mette in vetrina un paio di tiri insidiosi di Quagliarella e poi non si vedrà più.

Nella ripresa, come detto, è un monologo. Che vede persino Koulibaly imperversare sulla fascia sinistra. Elmas si propone e si rende pericoloso con due tiri: il ragazzo ha personalità. Dopo la metà del secondo tempo, Ancelotti dà il via alle sostituzioni e fa esordire Llorente (al posto di Lozano). Allo spagnolo bastano due minuti per servire l’assist del raddoppio a Mertens. Il Var si prende un paio di minuti per riflettere su un fuorigioco inesistente. E infatti è gol.

Il resto è accademia. Entrano Insigne e Younes. Un po’ di giudizi: Di Lorenzo si conferma ancora una volta un buon acquisto. L’aspetto più confortante è che il Napoli è cresciuto col passare dei minuti. Infine, un messaggio per i cultori del mediano a centrocampo: il Napoli ha vinto (e per larghi tratti dominato) anche senza Allan (che rientrerà col Liverpool). E non ha subito reti dopo averne incassate sette i due match. Certo di fronte c’era la Sampdoria. Ma non si può giocare sempre contro la Juventus.

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