L’archistar esclusa dalla corsa per il nuovo San Siro: “Sullo stadio deve decidere il Comune”

Su Libero le dichiarazioni di Stefano Boeri, uno dei due studi esclusi: "San Siro è nel cuore di tutti. Deve coinvolgere i cittadini e tutte le energie culturali della città"

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Uno degli architetti esclusi dalla prima selezione operata da Milan e Inter sui progetti pervenuti per il nuovo San Siro non cista. Sullo stadio deve decidere il Comune, dice, che rappresenta i milanesi. Non può essere una questione privata.

Abbiamo raccontato nei giorni scorsi che i progetti per il nuovo stadio da quattro son stati ridotti a due. Uno dei due esclusi è lo studio di Stefano Boeri. E’ lui che commenta l’esclusione. Le sue dichiarazioni sono oggi su Libero.

Boeri riferisce di aver ricevuto una nota che gli comunicava l’esclusione, motivata con il mancato rispetto del masterplan depositato in Comune.

“Pur non mettendo in discussione la valutazione delle società di calcio, che sicuramente è stata ponderata, credo sarebbe giusto che tutti e quattro i progetti siano mostrati alla città. Questo mi sembra il passaggio fondamentale. Noi abbiamo cercato di modificare in meglio il masterplan, come avranno fatto tutti”.

Boeri ha ribadito che lo stadio è affare collettivo.

“San Siro è nel cuore di tutti noi a cui siamo tutti legatissimi. Ora se si vuole fare qualcosa di nuovo, bisogna pensare di fare qualcosa di veramente nuovo. È un passaggio importante che deve per forza coinvolgere i cittadini e tutte le energie culturali della città”.

Intanto, ieri in Comune c’è stato un nuovo vertice con i due club. Il 18 settembre Milan e Inter presenteranno i due progetti in gara ai capigruppo dei partiti. Il 24, invece, è previsto un evento pubblico con la presentazione dell’ipotetico nuovo stadio.

 

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