Gazzetta: la crisi del Milan è colpa di tutti, da Elliot all’ultimo della panchina

Decidere adesso di cambiare tecnico potrebbe essere una decisione avventata. E poi, quale allenatore accetterebbe di rischiare immagine e carriera?

giampaolo

Sulla Gazzetta dello Sport, Fabio Licari scrive di Giampaolo e della disastrosa situazione in cui si trova il Milan.

“Dev’essere terribile interrogarsi già alla sesta giornata se licenziare un allenatore che non sembra il primo colpevole, ma che di responsabilità ne ha indiscutibilmente tante anche lui ed è ormai appeso a un filo”.

Impossibile non provare empatia per il tecnico, scrive Licari. Anche da parte del tifoso più arrabbiato che non si aspettava una situazione così nera e una partenza così disastrosa.

Qualcosa che non si vedeva dal 1938-39.

Giampaolo forse non avrà il tempo di cambiare le cose, ma

“le cause della crisi hanno origini lontanissime e vanno condivise tra tutti, da Elliot all’ultimo della panchina”.

Oggi il Milan è allo sbando sia dal punto di vista psicologico, che da quello tattico e atletico. Prendere una decisione adesso, frettolosa, poco ragionata, può solo rischiare di danneggiare. Certo serve una cura e Giampaolo ha l’obbligo di tenere il comando e rassicurare i suoi uomini.

Invece, il continuo cambio di giocatori, sistemi e idee ha lanciato finora messaggi opposti.

“A questo punto, se glielo concederanno, scelga una strada e la percorra fino alla fine: questo si può e si deve chiedere a un uomo che della coerenza ideologica ha fatto il vanto di una bella carriera”.

Del resto, non sarebbe neanche semplice rimpiazzarlo in panchina, visto il poco fascino che mostra in questo momento la situazione.

“Quale tecnico rischierebbe immagine e carriera in una situazione apparentemente da ultima spiaggia?”

Forse solo Gattuso rappresenta la suggestione più forte per cercare di salvare il salvabile.

 

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