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Verstappen: «Per Cruyff il calcio era un cosa semplice. Come la F1, c’è da andare veloce e superare»

In Ungheria oggi parte davanti a tutti. «La cosa migliore della pole? Che smetterete di chiedermi quando farò la mia prima pole»

Verstappen: «Per Cruyff il calcio era un cosa semplice. Come la F1, c’è da andare veloce e superare»

Oggi si svolge il Gran Premio d’Ungheria. Verstappen ha conquistato la sua prima pole in Formula 1.

Antipatico

Vediamo dove arriverà questa peste di Verstappen che, molto avanti, molto in alto, arriverà. L’Hungaroring è pieno zeppo di magliette e bandiere orange. Qui suo papà Jos centrò 25 anni fa il primo dei suoi soli due podi in carriera: in Ungheria fu terzo con la Benetton alle spalle del vincitore Michael Schumacher e di Damon Hill.

“La cosa migliore della pole? Che smetterete di chiedermi quando farò la mia prima pole”. Non ha mai fatto nulla per risultare amabile e simpatico, l’olandese. Non gli serve: è maledettamente bravo.

Alessandra Retico, Repubblica

Ispirato da Cruyff

“Era già malato, ma ancora positivo. Mi disse: è come se io fossi avanti 2-1 alla fine del primo tempo. Ma devo finire il secondo. Tre settimane dopo, è morto. Fu emozionante. Lui è stato uno degli eroi più grandi del calcio. Una bellissima persona. Un sacco di gente viene ai box di F1 per farsi vedere, lui voleva capire come lavoriamo”.

Che cos’è la semplicità

“Cruyff non complicava il mondo. Alla fine il calcio è qualcosa che si gioca con i piedi e un pallone. Io vedo la F1 allo stesso modo. C’è da saltare in una macchina e correre più veloce che puoi. Ho un acceleratore, un freno e uno sterzo. Sentire che devi avere la giusta temperatura del corpo o che devi bere esattamente quel quantitativo d’acqua: io le odio queste cose. Non sto facendo niente di diverso rispetto a quando guidavo un kart. Devo andare veloce, mi piace”.

Chi è stato il più grande

“Lewis ha vinto molti Mondiali ma non è questo che definisce la grandezza. Sicuramente è stato uno dei più grandi di sempre. Ma fino a dire che è stato il migliore della sua generazione? Forse lo è stato Alonso. Oggi potrebbe avere sette o otto titoli mondiali, se fosse stato nella squadra giusta”.

Intervista al Telegraph

Le preoccupazioni degli altri

Che però questa ascesa di Max crei qualche pensiero, i due della Mercedes non lo nascondono. Mentre fanno riflettere le parole e la mimica di Hamilton, come  a rappresentare un certo scetticismo: «Stiamo cercando di capire gli sviluppi»

Mario Salvini, Gazzetta

Il problema resta: in un modo o nell’altro la Ferrari quest’anno è in ogni santa gara costretta a inseguire. Stavolta però in un certo senso fa meno male. Perché lo si era detto e ripetuto in tutti i modi possibili: l’Hungaroring, tanto caro in passato, a volte provvidenziale in altre stagioni di magra, stavolta non è il tracciato adatto.

Mario Salvini, Gazzetta

La maledizione della pole

Nel 2019 solo tre volte su undici ha vinto chi è scattato dalla prima posizione.

Jacopo D’Orsi, la Stampa

Nuove rivalità

Chi ama la Ferrari ammira Verstappen ma spera che Leclerc lo metta in riga. Anche se significherà fare i conti con Max per un’epoca intera. La loro.

Giorgio Terruzzi, Corriere della sera

Lo squilibrio annoia Sainz

“Mi annoia incredibilmente arrivare settimo ogni volta, o anche quinto. Io credo che tutti quelli fuori dai primi sei si annoino. Alcuni lo dicono e altri no, ma tutti quelli che oggi sono in F1 erano abituati a vincere nelle altre categorie. E invece ora siamo qui, e passiamo cinque anni, o anche di più, senza avere mai realmente una chance di successo. Questo ci dice come il nostro sport abbia bisogno di riadattarsi e di cambiare”.

Le scuderie egemoni

“Ci sono tre team nettamente superiori a tutti noi. Per arrivare un po’ meglio di settimi dipendiamo dagli errori degli altri. Io credo che l’80 o il 90% dei piloti di F1 saprebbe battersi per vincere il Mondiale”.

Intervista al Guardian

La mossa Renault. Alain Prost sarà amministratore delegato di Renault F.1, la società con base in Gran Bretagna a cui fa capo la fabbrica di Enstone, dove nascono i telai della monoposto. Prenderà il posto di Thierry Bolloré. Lo scrive la Gazzetta.

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