Libero ne offre una carrellata. Si va da Boateng a Chancellor, da Danilo a Alexis Sanchez, da Ibrahimovic a Borriello. Cercano nuove culture, città da scoprire e lingue da imparare

Libero li chiama “i girovaghi del calcio”, “globe trotter del pallone”. Sono i calciatori che, quasi come turisti, girano il mondo cambiando squadra di continuo. Che non scelgono il club per il blasone o la possibilità di vincere, ma che cercano nuove culture, città da scoprire o lingue da imparare.
Kevin Prince Boateng, ad esempio. La maglia viola sarà l’undicesima indossata in carriera. Ha giocato in quattro nazioni diverse. In Germania tre club: Hertha Berlino, Borussia Dortmund e Schalke 04. In Inghilterra due: Tottenham e Portsmouth. In Spagna ha giocato nel Las Palmas e nel Barcellona. In Italia nel Milan, Sassuolo e Fiorentina.
Anche il nuovo difensore del Brescia, Jhon Chancellor, è da annoverare nella categoria giramondo. A 27 anni, dal 2017 ad oggi ha cambiato squadra ogni anno e ha già vissuto in tre continenti: Colombia (Delfin), Russia (Anzhi), Qatar (Al-Ahly) e ora Italia.
Sulla buona strada anche il nuovo terzino della Juventus, Danilo. Ha già vestito sei maglie diverse in cinque stati differenti: America Mineiro e Santos in Brasile, Porto in Portogallo, Real Madrid in Spagna e Manchester City in Inghilterra.
Anche Alexis Sanchez è un “discreto viaggiatore”. E’ stato in Cile (Cobreloa e Colo-Colo), Argentina (River Plate), Italia (Udinese), Spagna (Barcellona) ed Inghilterra (Arsenal e Manchester United).
Ci sono centinaia di esempi di turisti del pallone, scrive Libero.
“Il più forte e famoso è Zlatan Ibrahimovic (nove maglie e sette paesi diversi), il maggior rappresentante italiano Marco Borriello, quattordici maglie prima di finire in bellezza nel paradiso di Ibiza (di cui ora è dirigente). Perché giocare a calcio è bello, ma farlo visitando il mondo lo è di più”.