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Quindi ci aspetta un altro anno con Insigne nella sua mattonella? Siamo al masochismo

Siamo tornati indietro di un anno. Il Napoli è ovviamente imballato ma della squadra che dovrebbe procedere per strappi e accelerazioni non c’è traccia. Evitiamo remake

Quindi ci aspetta un altro anno con Insigne nella sua mattonella? Siamo al masochismo

Un’amichevole estiva è un’amichevole estiva. Lo è però in tutti i sensi. Lo è perché il risultato non conta. Ma lo è anche perché è possibile vedere in anteprima qualche novità. Anche schemi o idee di gioco che magari possono essere successivamente abbandonate. L’aspetto più deprimente di Napoli-Cremonese è che si è visto ben poco di nuovo (con qualche fisiologica eccezione). Anzi. Si è visto un Napoli che, ovviamente anche perché imballato fisicamente – Ancelotti lo ha spiegato chiaramente nel post-partita -, non è mai riuscito ad accelerare. In realtà, però, non lo abbiamo visto accelerare nemmeno nella testa. Il Napoli di Ancelotti, se abbiamo ben capito anche ricordando la parte finale della stagione (soprattutto Napoli-Inter ma non solo), è una squadra che vuole basare molto del proprio gioco sulle accelerazioni, sulla capacità di cambiare ritmo. Anche l’acquisto di Manolas va in questa direzione.

Invece si è vista la tela di gioco più simile a quella pre-Ancelotti. Soprattutto nei primi trenta minuti.  Certamente, ripetiamo, le precarie condizioni fisiche hanno inciso sul pressoché inesistente pressing alto – sempre nei primi trenta minuti – che lo scorso anno invece ha portato a molte azioni pericolose nate dal recupero palla. Quasi mai giocate in verticale: quando è accaduto, il Napoli è andato in porta. Mertens e Milik schiacciati a ridosso della difesa avversaria. Pallone che girava lentamente. E poi Lorenzo Insigne che praticamente ha ritrovato la propria mattonella. Non è mai mosso da lì. Che cosa vuol dire? Che l’esperimento seconda punta, sottoposta, chiamiamola come vogliamo, è tramontato? Un anno dopo, siamo tornati indietro. Francamente ci sembra una soluzione che non capiamo.

La sensazione del tempo che passa inutilmente, è francamente una sensazione poco piacevole. Si arriva a un punto – e dopo il primo anno di Ancelotti si è arrivati al punto – si stabiliscono gli aspetti da cambiare e si procede. Altrimenti siamo davanti all’ennesimo film già visto. Siamo impotenti di fronte all’ineluttabile. Per quel che riguarda chi scrive, così siamo al masochismo. Il Napoli deve sposare le idee di Ancelotti. Poi possono rivelarsi giuste o sbagliate. Ma se errare è umano, come dicono i saggi, perseverare è diabolico. Distruggiamo le mattonelle. Andiamo incontro al futuro invece di assistere per l’ennesima volta allo stesso film.

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