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Il pezzotto dilaga nello sport, +52% nel 2018

I dati dicono che mentre la pirateria è in diminuzione per quanto riguarda film e serie Tv cresce per il calcio

Il pezzotto dilaga nello sport, +52% nel 2018

Non è una novità che la pirateria dei programmi sportivi in Italia sia diffusa se l’ad della Lega ha da poco dichiarato guerra al pezzotto con un budget consistente e un lavoro in quattro fasi per combattere le attività criminose che ci sono dietro.

 Il fenomeno è oramai diffusissimo tra i tifosi che preferiscono non pagare gli abbonamenti delle Pay Tv e guardare le partite di campionato illegalmente, secondo quanto riferiscono i dati  di uno studio Ipsos per di FAPAV (Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali), sono quasi 5 milioni infatti gli italiani che nel corso del 2018 hanno dichiarato di aver visto illegalmente contenuti sportivi live, in streaming sui propri device (computer, tablet, smartphone, smart TV) o presso amici e familiari.

Se i numeri legati alla pirateria di film e serie Tv diminuisce quella legata agli eventi sportivi è nettamente in aumento, sia in termini di incidenza (dal 7% del 2017 al 9% del 2018) sia in termini di atti (dai 15 milioni del 2017 agli oltre 22 milioni del 2018, con una variazione del 52%).

Sono in testa gli eventi legati al calcio, ma anche la Formula 1 e il MotoGp, con un danno di fatturato che si aggira intorno 36 milioni di euro per l’industria audiovisiva.

«La pirateria è un reato, in Inghilterra ci sono state condanne vere. In Italia ci sono due milioni di pirati, non c’è stato controllo né ci sono state limitazioni. La pirateria danneggia il nostro calcio. Senza dimenticare è controllata dalla criminalità organizzata» aveva detto De Siervo, aggiungendo che la novità nell’ultimo periodo è rappresentata dalle IPTV : le persone hanno la percezione di acquistare un contenuto pagandolo: il pezzetto era un decoder, ora avviene tutto in digitale.

 

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