Carotenuto sul Corsport. L’ingegnere comprò Maradona, Aurelio si è convertito sulla via di Ancelotti che sarà anche calmo ma è un feroce decisionista

Sul Corriere dello Sport un ritratto diverso di Ancelotti meno pacioso, non proprio come Biancaneve
Ma non si vince la Coppa dei Campioni sulla panchina dei club più potenti al mondo se sei uno che si fa convincere da una vecchina a mordere una mela avvelenata. Dietro un diminutivo per nome e un aspetto da candido, in Ancelotti si nasconde un decisionista. Calmo, ma feroce.
Il discorso fatto dal tecnico ha evidenziato il suo carattere e la sua forza d’animo
Nessun allenatore aveva mai spinto De Laurentiis a lasciare il suo canovaccio, nemmeno Rafa Benítez che gli aveva fatto spendere 107 milioni nell’estate del 2013.
La differenza sta nei giocatori che Ancelotti ha scelto e non solo scelto, anche motivato a venire a Napoli “giocatori anche sopra la soglia dei 27-28 anni, con stipendi da calciatori affermati e sui quali non c’è più nulla da scoprire”
Il presidente sta seguendo la rotta tracciata dal suo allenatore, una novità per lui dopo 15 anni di gestione del Napoli
Corrado Ferlaino, presidente dal 1969, ne attraversò la soglia nel 1984 andando a comprare Maradona. Dopo un’altalena di piazzamenti dal secondo al decimo posto pensò: “O vinco o lascio”. De Laurentiis è proprietario dal 2004 e non ha mai mostrato di avvertire lo scudetto con l’ossessione di un’urgenza. Chi lo contesta dalle curve infatti gli canta: “Stai vincendo solo tu”. Ma che abbia già vinto è incontestabile.
Potrebbe anche accontentarsi, ma ha deciso di puntare a vincere, di seguire le ambizioni di successo di Ancelotti
Ancelotti è il suo capitano Kirk. Solo più calmo. Ma feroce.