A convincere, oltre ai politici per una volta bravi, scrive Repubblica, il girl power delle atlete, con la loro energia e la voglia di futuro

Milano-Cortina 2026 ha vinto su Stoccolma-Are con 13 punti di scarto. I giochi della neve tornano in Italia dopo Torino 2006.
Emanuela Audisio, su Repubblica, la definisce “una lotta all’ultimo secondo”, in cui ci ha salvato il rush finale su Asia, Africa, Sudamerica e Francia.
La Svezia si è presentata portando in palmo di mano l’attenzione all’ambiente, la perseveranza e la pazienza nel chiedere i Giochi (è l’ottava volta che viene bocciata), la stabilità economica del Paese e con il sindaco di Stoccolma, Anna Jerlmyr che ha cantato gli Abba.
Ha provato a contrapporre, senza farlo apertamente, a questo modello virtuoso, quello dell’Italia immobile. Ma non ha funzionato, scrive la Audisio.
“L’Italia si è presentata con Giovanni Malagò, così emozionato e stressato dalla fatica, che nel suo esperanto (spagnolo, francese, inglese) è subito inciampato nel nome del premier «Giuseppe Conti» (forse pensava a Bruno), il resto lo hanno fatto dei convincenti Sala e Zaia e, nella mattinata, Giorgetti”.
A convincere non sono stati solo i politici, per una volta “bravi e incisivi”, soprattutto il “girl power”. La forza delle atlete e delle campionesse: Goggia, Moioli, Fontana, Confortola. La loro energia e vivacità. La loro voglia di futuro.
Tutti vincono qualcosa, scrive la Audisio. Il sindaco Sala ha annunciato di pensare a un secondo mandato che scadrà a maggio 2026 (dopo i Giochi), Malagò ha detto che si candiderà di nuovo a presidente del Coni.
“Vincere uniti la possibilità di organizzare un grande evento mondiale in Italia non era scontato. Non sarà facile, ci saranno crepe e fratture, ma intanto oggi il Cio per l’organizzazione dei Giochi darà al Coni 924 milioni di dollari. Bastano per smettere di sognare e cominciare a lavorare”.