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Repubblica: La Juve resiste al ricatto sui biglietti degli ultras

I leader della curva che da anni guadagnano grazie ai proventi del bagarinaggio non smettono di fare battaglia alla società che da questa stagione ha chiuso i rapporti

Repubblica: La Juve resiste al ricatto sui biglietti degli ultras

L’edizione di Torino di Repubblica apre in prima pagina con la notizia degli ultras juventini che per un’intera stagione hanno tenuto sotto scacco l’Allianz

Con i loro diktat su quando si poteva cantare e quando si doveva tacere sono arrivati fino al Wanda Metropolitano di Madrid, durante la sfida con l’Atletico. E con le violenze nel pre-partita hanno condizionato la trasferta ad Amsterdam contro l’Ajax

Dopo la scoperta e la condanna del  mercato creato agli ultras intorno ai biglietti con la complicità della società, Agnelli ha chiuso i ponti e questo ha causato una violenta reazione delle fronde estreme del tifo, “con striscioni e sacchi di soldi finti, abbandonati fuori dallo stadio”.

Proprio questa stretta aveva fatto pensare allo scioglimento dei gruppi organizzati a metà stagione, dal momento che il numero di biglietti gratuiti lasciato in gestione ai gruppi ultras era sempre minore.

Una mossa impensabile per chi, da una vita, vive grazie ai proventi del bagarinaggio come i leader dei gruppi più importanti, dai Drughi guidati da Dino Mocciola, ai Viking, il cui capo Loris Grancini è in carcere per un tentato omicidio, fino ai Bravi Ragazzi, ormai fuori dalla curva visto che il loro volto storico, Andrea Puntorno, è tornato in carcere per concorso esterno in associazione mafiosa.

Nulla di fatto dunque e allora la preoccupazione e l’allerta per la prossima stagione a Torino è alta. I gruppi organizzati si preparano a reiterare i comportamenti messi in campo quest’anno e ad opporsi alla società

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