Per la rosea Sarri non è un piano B, ma una scelta ponderata: “a lui si affiderà una rivoluzione del pensiero”. In ballo 6 milioni che il Chelsea potrebbe chiedere alla Juventus

Sulla Gazzetta i due step che ancora separano Sarri dalla Juventus. Fino ad oggi, scrivono Filippo Conticello e Fabiana Della Valle, il club di Agnelli hanno lavorato in sordina per mettere insieme i pezzi del puzzle affinché si incastrassero tutti più o meno nello stesso tempo.
Venerdì Sarri ha esposto alla zarina del Chelsea Marina Granovskaia la sua volontà di lasciare i Blues, oggi si aspetta un comunicato ufficiale del club di Abramovich che annunci la separazione dall’allenatore. Non è escluso, scrive la rosea, che domani arrivi anche l’annuncio del matrimonio da parte della Juventus.
Sarri partirà stasera per San Benedetto del Tronto, dove trascorrerà qualche giorno con la famiglia e l’amato cane Ciro.
Il suo procuratore, Alessandro Pellegrini, ha lasciato il Regno Unito, mentre Fali Ramadani, il mediatore per l’affare, è al lavoro in Inghilterra, “per risolvere le ultime incombenze con il club di Roman Abramovich”.
Spetta al magnate russo l’ultima parola, che arriverà, la rosea ne è certa. L’unica cosa da vedere sarà la successione di Sarri (forse la vecchia leggenda Lampard).
Fabio Paratici, capo dell’Area Sport della Juve, è in vacanza a Capri. Domani riceverà, a Napoli, il premio Football Leader come dirigente dell’anno, assegnato dall’AssoAllenatori.
“È la conferma che la Real Casa ha nervi saldi e idee chiare su quale sia la soluzione migliore per la panchina. Sarri, infatti, non è un piano B o un’alternativa, ma una scelta ben ponderata: a lui si affiderà una rivoluzione del pensiero”.
Sarri è legato da ancora due anni di lauto contratto con il Chelsea ma è disposto a rinunciarvi “pur di giocarsi le sue carte con la Signora”.
Il Chelsea sta appunto ragionando su questo. Un anno fa, quando i Blues presero Chelsea dal Napoli pagarono 6 milioni in più per Jorginho e adesso vorrebbero riaverli indietro dalla Juventus. O sotto forma di indennizzo oppure cedendo al club di Agnelli un giocatore come ad esempio Emerson Palmieri, gradito alla Juve.
Prima di tutto questo, però, deve arrivare il sì di Abramovich.