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Ma questo James Rodriguez, poi, dove lo mettiamo?

È l’ideale per il Napoli ancora più liquido di Ancelotti, nel Real ha ricoperto quattro ruoli (o compiti). Il Napoli più che costruire gioco, lo strapperà. E il colombiano è un maestro in questo

Ma questo James Rodriguez, poi, dove lo mettiamo?

Il Napoli liquido e l’uomo ideale

Prima che arrivi o non arrivi, possiamo ancora divertirci a immaginare dove giocherebbe James Rodriguez nel Napoli di Ancelotti, aspettando di dividerci su quale sarà la posizione sbagliata in cui verrà schierato. Il dibattito popolare è pressoché certo, in considerazione del fatto che James è stato utilizzato in quattro ruoli differenti nel Real 2014/15 di Ancelotti e addirittura in sei nel Bayern 2017/18 che a settembre esonerò Carletto per affidarsi ad Heynckes.

Dove ha giocato

Reduce dallo splendido Mondiale in Brasile, James nel Real operò da esterno destro (16 volte, 9 gol e 8 assist), esterno sinistro (10 partite, 2 gol e 3 assist), trequartista (12 partite, 5 gol e 2 assist), centrocampista (8 volte, 1 gol e 5 assist). A ventidue anni, nelle rotazioni di una squadra che aveva un’età media bassissima (23,2), James si giocava ogni volta un posto con Ronaldo, Bale, Di Maria, Isco, in qualche caso con Modric Kroos e Khedira. Tre anni più tardi, al Bayern, nei due mesi iniziali con Ancelotti si sarebbe mosso nelle due posizioni da esterno e da trequartista, ma una volta arrivato Heynckes avrebbe assaggiato anche una volta il ruolo di mezzala sinistra e una volta quello di falso centravanti.

Che Napoli aspettarsi

Ce n’è già abbastanza. Resta da domandarsi quale sia il Napoli in cui eventualmente James dovrà inserirsi. In una recente intervista al Corriere dello Sport (quella della fionda), Ancelotti ha puntualizzato ai nerd della tattica che, già nella scorsa stagione, quello che abbiamo chiamato 4-4-2 in fase d’attacco diventava un 3-1-5-1 o un 2-3-4-1. Significa: data per scontata l’immutabilità del centravanti, la costruzione dal basso con due uomini o tre detta il riposizionamento del resto della squadra, sugli esterni e in centrocampo. Il Napoli delle ultime giornate è stato un laboratorio a cielo aperto per la prossima stagione. Se questa è la traccia, dovremo attenderci una squadra che accentui i tratti identitari del calcio di Ancelotti: elasticità, sistemi ibridi e fluidità posizionale.

Dove giocherebbe James

Smaltita la controrivoluzione sarriana, ridotta al minimo la memoria neurologica e muscolare dei movimenti e della corsa di un triennio, l’intenzione di Ancelotti è quella di costruire un Napoli che smetta di cucire gioco e che inizi a strapparlo. La sorpresa è che gli interpreti scelti siano uomini di tecnica, qualità e fantasia, a cominciare dal terzino Di Lorenzo, per proseguire con James, se e quando sarà. In un 4-2-3-1 James può essere uno qualunque dei tre. Nel 3-1-5-1 uno qualunque dei cinque, anche nella posizione in cui abbiamo visto fin qui Zielinski o Fabian Ruiz. Nel 2-3-4-1 uno qualunque dei quattro. Al momento pare solo difficile immaginarlo posizionato a destra, al posto di Callejon per intenderci. La catena di destra è per Ancelotti, come per Sarri, quella dell’equilibrio. Ma potrebbe essere questa una nuova sorpresa del nuovo Napoli.

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