Su Repubblica elogia Lorenzo per le prestazioni in Nazionale. Lui e Verratti sono figli del Pescara di Zeman
Maurizio Crosetti su Repubblica si lascia in un elogia di Lorenzo Insigne. Incantato dai due gol realizzati dall’attaccante nelle due partite con la Nazionale, ieri protagonista insieme a Verratti, due ragazzi di Zeman, figli di un Pescara che non si dimentica.
Ed è come se Lorenzo Insigne fosse cresciuto dentro in una manciata di mesi, forse dipende anche da Ancelotti, da come lo mette in campo e da come gli parla fuori, anche se il ragazzo continua a essere attraversato da nuvole
“Il ragazzo si farà”, anzi si è già fatto Lorenzo, anche se a Napoli il suo contratto è in scadenza nel 2022 e per adesso nessun rinnovo. Ma Insigne è uno tosto, classico.
Eppure in Nazionale aveva segnato poco, gesti di nitida bellezza non troppo influenti. Fino a quell’assurda esclusione contro la Svezia, quando De Rossi insorse in panchina («perché metti me, metti Insigne, dobbiamo vincere!»).
Non si può escludere Insigne, commenta Crosetti, è un’assurdità. E poi si lancia in un paragone ardito, Lorenzo come Diego. Gambe corte e sedere basso, sono come un vecchio giocattoli “Ercolino sempre in piedi”, non c’è verso di farli cadere. Entrambi hanno il coraggio di osare le cose più difficili e l’autorevolezza.
Del resto nessuno qui ha più classe di loro.
