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Sarri alla Juve è un problema solo per chi lo ha reso capopopolo

Accettare lo status quo aiuta: il calcio muove soldi e professionisti. È uno scatto di maturità. Evitare di costruire in futuro nuovi Masanielli è il vaccino contro inutili delusioni.

Sarri alla Juve è un problema solo per chi lo ha reso capopopolo

Non sono oggetto di discussione i suoi schemi o l’idea di gioco. Non mi interessa il suo passato o il suo futuro. E non è necessario che firmi (o forse no) per la Juventus. È bastato averlo accostato sulla panchina bianconera, leggere di presunti o reali accordi, per aver fatto vacillare un’immagine, per molti un’icona. Per me, ripeto, è un grandissimo allenatore. Un professionista. Ecco, professionista. Con legittime aspirazioni di carriera.
Se Sarri andrà alla Juventus sarà un traditore solo per chi ha commesso l’errore di renderlo un capopopolo. Come fu per Higuain.
Faccio fatica a comprendere come sia possibile nel 2019 (non Avanti Cristo, specifichiamo) eleggere ancora a Napoli un fantomatico rappresentante di presunte esigenze popolari.
Esiste evidentemente una Napoli che non impara dai propri errori (Higuain), una Napoli che si scotta e che a distanza di pochi mesi vuole di nuovo vedere se toccare i fornelli accesi puó bruciare. Brucia. Ve ne siete accorti?
Ancora più imbarazzante è voler legare tutto alla dimensione onirica (“i napoletani sono dei sognatori”). Concetti che slegano dalla realtà del calcio attuale, del calcio moderno.
Accettare lo status quo aiuta: il calcio muove soldi e professionisti. È uno scatto di maturità. Evitare di costruire in futuro nuovi Masanielli è il vaccino contro inutili delusioni.
Siamo nel 2019, ma Dopo Cristo.
Sveglia.

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