Sulla Gazzetta: “Il Chelsea ha giocato un football meno collettivo, meno bello e armonioso ma Sarri ha tirato fuori il meglio da tutti”

Sulla Gazzetta Arrigo Sacchi tesse l’elogio di Maurizio Sarri dopo il successo in Europa League: “era già un vincitore pur senza aver mai vinto Coppe e campionati di Serie A. Era un vincitore morale per la qualità e la bellezza del gioco che le sue squadre esprimevano a prescindere dal valore tecnico dei giocatori”.
Sacchi dice che “il suo Napoli, poi, è stato l’unico argine credibile allo strapotere juventino la squadra possedeva un gioco, uno stile e un’armonia che incantavano per la bellezza ed esaltavano i giocatori, facendo innamorare i tifosi napoletani e non solo. Ecco perché Maurizio Sarri era già un vincitore: regalava emozioni, idee, coraggio, armonia e un gioco scintillante”.
Nel Chelsea dice che Sarri è ricorso a “qualche tatticismo, ma senza mai tradire la strategia, il suo gioco e le sue idee”.
“Nel Chelsea ha trovato una qualità tecnica individuale molto superiore rispetto al Napoli, ma purtroppo anche alcuni individualisti con smanie di protagonismo (…) Forse il Chelsea ha giocato un football meno collettivo, forse meno bello e armonioso del Napoli, ma Sarri ha tirato fuori il meglio da tutti. Ha dovuto sudare per muoverli e farli pensare come una squadra. Alla fine ci è riuscito forse non al 100%, ma è stato sufficiente per compiere una vera impresa. Maurizio ha dimostrato carattere, intelligenza ed eccentricità, senza comunque mai tradire le proprie idee e il proprio stile. Ha lavorato tanto, ha assorbito critiche, litigi e incomprensioni. Alla fine ha però vinto lui”.