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Massimiliano Virgilio: «De Laurentiis racconta l’acqua calda, ma sugli steward fa autogol»

Lo scrittore: «Sono alle sue dipendenze, dovrebbe denunciare. Le sua parole fanno capire la lontananza della politica dal mondo reale. Oggi c’è un ottimo rapporto tra il mondo ultras e il ministro dell’Interno»

Massimiliano Virgilio: «De Laurentiis racconta l’acqua calda, ma sugli steward fa autogol»

Abbiamo cercato di trovare un senso alle dichiarazioni del presidente De Laurentiis al forum del Corriere dello Sport, di capire se siano davvero rivelazioni eccezionali le sue riguardo la presenza di droga e malavita nelle curve degli stadi o se, come pensiamo noi, siano ovvietà, che tutti sanno, ma talvolta nessuno grida come invece ha fatto lui. Abbiamo chiesto l’opinione a riguardo a Massimiliano Virgilio, scrittore (nel 2017 è uscito l’Americano), giornalista (scrive per il Corriere del Mezzogiorno, il settimanale 7 ed è responsabile dell’area cultura di Fanpage.it), sceneggiatore.

«L’idea che mi faccio è sempre la stessa, De Laurentiis ha raccontato l’acqua calda per noi e tutte queste reazioni ti fanno capire il livello di lontananza tra il mondo del calcio, i signori del calcio e il ministro dell’Interno. Il ministro si mostra vicino al popolo e ha una comunicazione molto diretta, ma in fondo è un politico e la sua reazione di fronte a dichiarazioni che sono normali per chi frequenta non il San Paolo, ma qualsiasi stadio d’Italia, ti da il segno di come De Laurentiis sia molto più vicino al sentire della gente rispetto ai politici. Questo è incredibile ed è la spia dello sfascio del sistema calcio, se vogliamo limitarci al sistema calcio. Il fatto che non ci sia contezza e debba arrivare il presidente del Calcio Napoli, un produttore cinematografico, a raccontare alle istituzioni come vanno le cose per strada.

C’è anche da dire che De Laurentiis però parla anche degli steward e mi domando, alle dipendenze di chi sono? Se sono dipendenti del Calcio Napoli, forse le sue dichiarazioni sono un po’ una zappa sui piedi. Varrebbe la pena andare alla Procura della Repubblica se si è in possesso di  queste informazioni. Poi dal punto di vista comunicativo, il presidente fa di discorsi in cui mette insieme argomenti differenti, gli ultras con la questione Insigne ad esempio, e rischia di non avere grossa efficacia. Tuttavia il riscontro mediatico c’è, ma sappiamo bene che tutto finirà qui e non si muoverà nulla perché il ministro dell’Interno ha spesso incontrato il mondo ultras e il mondo ultras sembra avere grossa fiducia nel ministro dell’interno.

Quindi mi sembra proprio il momento peggiore per mettere in campo questi problemi e ovviamente anche questo fa parte dello sfascio in cui ci troviamo, lo sfascio delle istituzioni democratiche di Paese. Del resto in Italia abbiamo il responsabile delle forze dell’ordine che va alla festa del Milan e si fa la foto con un ultras pregiudicato, che pubblica un’intervista con un editore che afferisce a CasaPound, cioè le persone che dicono alle donne “ti stupro” o “troia”. Bene così, viva il compagno De Laurentiis!»

 

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