Paolo Di Stefano paragona il gesto di Gattuso per salvaguardare il suo staff a quello avvenuto ieri durante la tappa del Giro d’Italia a Mortirolo
Sul Corriere della Sera, Paolo Di Stefano definisce “straordinario” l’esempio di Gennaro Gattuso, che ha detto addio al Milan rinunciando allo stipendio ma salvando i contratti del suo staff.
Un esempio che “smentisce la morale corrente” e rende il martedì appena trascorso “una giornata memorabile”.
Con il suo gesto, Gattuso
“non ha solo smentito la sua leggendaria (ed eponima) «ringhitudine» di mastino di centrocampo, ma ha dato una nobile lezione di grandezza d’animo in un mondo (quello sportivo) e in un clima generale tutt’altro che disposti all’altruismo”.
Ringhio il Buono, lo definisce così Di Stefano, scrivendo che è stato in bilico sulla panchina rossonera per tutta la stagione e che è stato più amato dal suo popolo che dai dirigenti.
C’è un paragone bellissimo che tra il gesto di Rino e “quello dell’amico e avversario Francisco Ventoso che passa la borraccia a Vincenzo Nibali nel momento più difficile della tappa più difficile, quella del Mortirolo”.
Manco fossero Bartali e Coppi, protagonisti dello storico scambio rimasto avvolto nel mistero (quale dei due porgeva e quale riceveva?), ma pur sempre capace di accendere l’immaginario degli italiani brava gente che non avevano paura di commuoversi di fronte ai suoi
buoni sentimenti.
Ma, conclude Di Stefano nobiltà e la sensibilità spesso non vengono perdonate