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Quando Ancelotti disse: “A De Laurentiis faccio credere che sia il migliore a tressette, ma in realtà lo sono io”

Fabrizio Bocca, su Repubblica, propone le dichiarazioni più particolari e simpatiche rese dai protagonisti del campo.

Quando Ancelotti disse: “A De Laurentiis faccio credere che sia il migliore a tressette, ma in realtà lo sono io”

Fabrizio Bocca, su Repubblica, propone un divertente blob della stagione calcistica che si è conclusa ieri, con le dichiarazioni più particolari e anche toste rese dai protagonisti del campo.

Naturalmente non mancano il presidente De Laurentiis e Ancelotti.

Del primo le frasi riportate sono anche troppo soft, in effetti. La prima la pronunciò dal ritiro di Dimaro:

“Il campionato di quest’anno è stato falsato e ci è stato scippato”.

L’altra, invece, si riferisce a Ronaldo e il presidente la pronunciò prima della partita contro l’Arsenal al San Paolo, ad aprile:

“Cristiano non è servito alla Juve, il calcio è un gioco di squadra”.

Per Ancelotti le frasi che contano sono tre. Con la prima manifestava la sua gioia nell’essersi trasferito al Napoli perché

“Adesso se voglio andare a pranzo a Capri, mi basta mezzora e ci sono”.

Con un’altra ironizzava sui rapporti con il presidente:

“A De Laurentiis faccio credere che sia il migliore a tressette, ma in realtà lo sono io”

La più forte, per la battaglia culturale che c’è dietro, la pronunciò all’indomani di Inter-Napoli e segnò uno spartiacque importante per l’impegno contro i cori razzisti:

“Abbiamo chiesto tre volte la sospensione. La prossima volta che ci sarà un coro razzista usciremo noi dal campo”.

 

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