ilNapolista

Ha ragione Allegri: il bel gioco è come l’onestà in politica

Lo scontro con Adani e il calcio ai tempi della piattaforma Rousseau. Un allenatore pluridecorato costretto a difendersi dalle accuse di chi sta in poltrona

Ha ragione Allegri: il bel gioco è come l’onestà in politica

L’alterco tra Allegri e Adani è il plastico racconto dei tempi che viviamo. Quelli in cui, a chiunque sia in movimento per fare alcunché, va eseguita una attentissima analisi dell’operato che, pur essendo coperta dalla scusa del diritto di critica o la necessità di trasparenza, niente altro è che il continuo rigurgito dei frustrati che, da fermi, massacrano quelli che hanno pensato di darsi una mossa nella vita.

Viviamo i tempi in cui, per ottenere facile successo, basta identificare un establishment e dichiararsi anticasta. È una formula testata nella politica mondiale, dagli Stati Uniti all’Ucraina passando per la  Gran Bretagna. Nel calcio, che non fa eccezione, all’etereo concetto politico di onestà si è semplicemente sostituito quello più apparentemente sportivo di “bel gioco”.

Se riuscissimo ad estraniarci e a smarrire per un attimo il contesto storico, non potrebbe che risultarci assurda la difesa di se stesso che un allenatore pluridecorato è costretto a perorare dinanzi ad una platea di commentatori seduti in poltrona. È ormai il calcio ai tempi della piattaforma Rousseau. E Allegri indica semplicemente l’ovvio, cioè che a giocar bene, come a essere onesti, non ci vuole poi molto. Se prendete i cani ammaestrati, oltre a essere onesti giocano persino bene. È vincere cercando di giocar bene, così come operare efficacemente nella politica senza farsi completamente fagocitare dal mito del potere, che è difficile. Trovare questo equilibrio è il senso di tutta la storia dell’uomo, ed è quanto andrebbe insegnato anche dal calcio, se solo la piantassimo di osservare tutto da una tribuna più o meno social e iniziassimo a vivere.

Allegri non è simpatico ed ha risposto con una discreta maleducazione. Ma ci sarà sempre un confine da scavalcare, in questi tempi, per ristabilire un minimo di adesione alla realtà. Forse qualche “stai zitto” è il caso di iniziare a dirlo prima di essere sommersi – ed in modo definitivo – da un esercito di poltronati.

ilnapolista © riproduzione riservata