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Agguato al broker della droga a Milano: le indagini seguono gli ultras della Curva Sud

Il Corriere della sera apre ad una pista sull’agguato in centro a Milano. Sarebbe legato, non solo alla droga, ma anche a sponde degli ultras del Milan

Agguato al broker della droga a Milano: le indagini seguono gli ultras della Curva Sud

A 48 ore dall’agguato a Enzo Aghinelli emergono nuove piste. L’edizione odierna del Corriere della Sera ripercorre la vita del boss della droga, miracolosamente scampato a 4 dei 5 colpi esplosi a distanza ravvicinata alla sua macchina, uscito dal carcere nel 2016 e rientrato probabilmente nei giri di droga che lo avevano fatto arrestare.

Il primo scenario sta probabilmente dentro una triangolazione tra legami vecchi e nuovi (forse riattivati, riallacciati) con l’ambiente ultrà della curva del Milan.

Intorno al 2006, come ricostruisce il giornale milanese, Aghinelli è uno dei cardini di una rete di traffico di cocaina radicata nei quartieri di Milano Ovest, ha una reputazione anche tra alcuni personaggi che sono a cavallo tra mondo ultrà e delinquenza organizzata.

È amico di uno dei «governatori» della Curva Sud proprio negli anni in cui sta cambiando la guardia sugli spalti e si arriva al tentativo di estorsione al Milan (2006). Una storia di tifo criminale mai interrotta, culminata in un’indagine per traffico di marijuana che nel 2018 ha portato in carcere anche l’ultimo «capo» del gruppo.

Una delle ipotesi è dunque che proprio questi rapporti al limite tra malavita e ultras milanesi, in cui Aghinelli aveva un ruolo, anche se marginale, abbiano portato all’agguato.

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